La gestione integrata delle risorse idriche

La gestione integrata delle risorse idriche è emersa durante l’ultimo decennio come una risposta alla ‘crisi idrica’, causata diffusa preoccupazione per la quantità di risorse di acqua dolce risorse, ormani sotto pressione da parte della crescita della popolazione mondiale e la conseguente crescente domanda di acqua, nonché dall’aumento dell’inquinamento. Le decisioni su come le risorse idriche siano da proteggere, gestire, utilizzare e conservare sono scelte di governo. È opinione diffusa che la ‘crisi idrica’è davvero una ‘crisi del governo delle risorse’.

 

Il Global Water Partnership definisce la gestione integrata delle risorse idriche come un processo che “promuove lo sviluppo coordinato e la gestione delle acque, della terra e delle relative risorse, al fine di massimizzare la risultante economica e sociale, il benessere in un modo equo, senza compromettere la sostenibilità degli ecosistemi vitali”. Ci sono varie altre definizioni, ma tutti contengono i principi di equità, efficienza e sostenibilità ambientale. La gestione integrata delle risorse idriche emerse a seguito dei vertici del 1992 sulla Terra e nel 2002, ispirata al programma di sostenibilità degli ultimi due decenni del ventesimo secolo. La gestione integrata delle risorse idriche è il processo di attuazione dei cosiddetti Principi di Dublino.

 

Come notato da Lenton e Muller nel 2010, la gestione integrata delle risorse idriche chiede un approccio più ampio e più sistemico alla gestione delle acque. La sua attuazione può richiedere riforme delle leggi della gestrione dell’acqua, delle istituzioni e dei sistemi normativi, e potenziamento delle capacità. L’obiettivo è quello di un uso più coordinato dei terreni e delle acque, superficiali e delle acque sotterranee per gli utenti a monte ed a valle.</p>

 

Il Global Water Partnership (2000) fornisce indicazioni sul ‘Perchéoccorra, cosa sia e Come deve essere’ la gestione integrata delle risorse idriche. La gestione integrata delle risorse idriche per essere attuata con successo i basa su tre pilastri:

• Un ambiente favorevole legislativo e politico

• Un quadro istituzionale appropriato, composto di una miscela di centrale, locale, di bacino idrografico e specifiche organizzazioni pubbliche / private, che fornisce i meccanismi di governo per l’amministrazione

• Un set di strumenti di gestione per la raccolta dati e informazioni, valutare la disponibilità di risorse e bisogni, e l’assegnazione delle risorse.

 

Questi tre pilastri devono essere integrati in vari settori : nell’ambiente, nelle Istituzioni, nella gestione, come acqua per le persone, acqua per il cibo, acqua per la natura, acqua per gli usi industriali ed altri usi.

Per la gestione integrata delle risorse idriche secondo Moriarty, Butterworth e Batchelor (2004) si parla di persone (professionisti e utenti), di attività di programmazione congiunta oltre i confini del settore, di pianificazione integrata, anche a livello di comunità, perchè la gestione integrata delle risorse idriche informazione e comunicazione; bisogna comprendere i bisogni della gente, le loro capacità ed i vincoli che sono posti dai lavori. Poi bisogna trovare il modo di metter tutto insieme e far quadrare i conti con questa risorsa importante e limitata.

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