Prossimi all’addio al sacchetto di plastica

Sembra ancora lontano il vero e proprio addio al sacchetto di plastica, ma sembra che a poco a poco questi debba cedere il posto ai ben più ecologici sacchetti biodegradabili. Un primo passo è stato fatto grazie all’entrata in vigore del divieto di commercializzazione dei sacchi da asporto merci che non siano di tipo biodegradabile e cioè per quelli che non seguono i requisiti standard tecnici europei.

La legge prevede in effetti che vengano però prima smaltite tutte le scorte presenti ancora nei negozi, ecco perchè nella maggior parte degli esercizi commerciali è ancora possibile trovarne. Non essendo la legge molto chiara a riguardo, alcuni commercianti hanno pensato bene di invitare i clienti a fare scorta dei sacchetti avanzati, mettendoli anche davanti alla scelta di comprare quelli biodegradabili che restano riutilizzabili. A Roma ad esempio si ha la possibilità di scegliere le sporte biodegradabili alla modica cifra di 10-20 cent, sia le buste di plastiche in via di smaltimento. A Napoli invece, dove sono cominciati i saldi, i sacchetti di plastica vengono raramente venduti mentre si preferisce maggiormente servirsi di quelli biodegradabili.

In effetti è stato utile l’inserimento delle salate sanzioni, in questo modo i commercianti decidono di passare la biodegradabile pur di non incorrere in rischi e sanzioni inutili. A Torino invece si possono trovare in giro soltanto buste biodegradabili al costo di 10 centesimi.

Trattandosi di una manovra che investe la totalità dei cittadini era opportuno andare a vedere anche l’effetto che tale modifica ha sortito sull’altra parte della popolazione, ovvero sui consumatori che si dicono soddisfatti per una svolta che ci si attendeva da tempo. Come ci si poteva immaginare non mancano però anche le critiche per i nuovi sacchetti che vengono definiti poco pratici e fragili allo stesso tempo.

L’ultima parte da analizzare è quella della produzione industriale dei sacchetti di plastica, per la quale gli operai richiedono la riconversione, per non perdere la sicurezza del posto di lavoro che ovviamente risulta minata.

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