Matrix, l’edilizia sostenibile che nasce dal non riciclabile

Come è ben noto solo una parte dei rifiuti prodotti può essere riciclata, per quanto possa essere avanzata la raccolta differenziata infatti, c’è sempre una parte non riciclabile. Da Pavia arriva invece un’idea per impiegare i rifiuti  non riciclabili per la realizzazione di mattoni per l’edilizia sostenibile.

L’idea di fondo è quindi quella di prendere le ceneri dei rifiuti, stoccate per 50 giorni nei quali si separano i materiali ferrosi da quelli non ferrosi. In questo modo si può ottenere una sorta di ghiaia che viene detta Matrix, che si presenta come un’ottimo sostituto della marna dell’edilizia. Proprio un consulente dell’impresa che si occupa di questo tipo di trattamento, Mario Pinoli, spiega come attraverso queste ceneri si possa realizzare cemento, calcestruzzo, mattoni e asfalto per le strade cittadine.

L’azienda in questione, che ha creduto nell’idea e l’ha realizzata è l’Officina dell’Ambiente che consente di trasformare le scorie provenienti dai termovalorizzatori che, come spiegato dal responsabile dello stabilimento di Lamello, Luigi Radice, sono una miscela di materiali eterogenei molto stabili che costituiscono di fatto degli inerti, base portante del mondo dell’edilizia. I termovalorizzatori dai quali provengono le ceneri sono quelli del Nord Italia, nel quale poi viene anche rivenduto il prodotto finale della lavorazione, in modo da abbattere anche i costi di trasporto del prodotto finale.

L’azienda nasconde però altre qualità nascoste, da un punto di vista sostenibile, oltre a quella evidente di riuscire a riciclare materiali altrimenti da buttare. La fabbrica è infatti realizzata in un’area industriale dismessa ed è energeticamente autosufficiente perchè è alimentata da un parco fotovoltaico i cui pannelli sono stati installati sui tetti degli stessi capannoni. Come se non bastasse è dotata di un impianto di depurazione delle acque reflue che consentono di irrigare il prato che si trova in prossimità della fabbrica.

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