Gli USA e la China, diverbi per il fondo speciale per l’eolico

E’ nata una sorta di guerra interna tra Cina e Stati Uniti, che si è esplicata con la petizione presentata dalle maggiori autorità statunitensi di United Steelworkers, un sindacato che ha accusato Pechino di sostenere economicamente ed illegalmente la produzione eolica. Per fare ciò il sindacato si è addirittura rivolto all’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Ad essere messo in primo piano in questa vicenda è il un fondo, stabilito dal governo cinese mediante il quale sarebbero stati fabbricati dei sistemi con turbine eoliche sulle quali era però imposto l’obbligo di acquisto di tali turbine in Cina, quindi dei finanziamenti che richiedevano una richiesta economica proveniente dalla Cina stessa, il tutto per prezzi di acquisto di centinaia di milioni di dollari.

Nel ribattere alle accuse Pechino, nella persona del responsabile dei trattati del Ministero del commercio ha affermato che a causa del cambiamento climatico che si sta sviluppando sulla Terra, la vendita di tali componenti e il conseguente sviluppo di fonti rinnovabili non è altro che un elemento  che va in accordo con le norme dell’organizzazione mondiale del commercio.

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