Riduzione emissioni aeree e marittime, parte riflessione Ue

Quando si tratta di ridurre le emissioni e di modificare l’assetto della mobilità ad ogni livello si può riccorrere alle soluzioni più disparate. Una di queste è il carbon pricing, il documento di riflessione che prevede il pagamento delle emissioni di CO2 da parte di ogni parte del settore aereo e marittimo.

Pensare ad un idea di questo tipo potrebbe sembrare in un primo momento una cosa assurda perchè pagare per quanto viene emesso soprattutto in quei settori di mobilità aerea e marittima dove le emissioni sono elevatissimo, può sembrare come una multa troppo salata per un sistema economico che sta vivendo una crisi ad ogni livello. L’idea di fondo però non è quello che il sistema possa risentirne, anzi dopo chiaramente un primo periodo di adattamento, si pensa che infatti imporre questo tipo di pagamento renderà necessario un adattamento dei sistemi di trasporto per ridurre le emissioni o addirittura arrivare ad annullarle del tutto.

Alla base di tutto ci dovrà essere necessariamente l’innovazione tecnologica perchè per ridurre le emissioni all’interno della mobilità è necessario ridurre le emissioni per limitare nel futuro anche i pagamenti che si renderanno necessari. Ad approvare il documento dovranno essere gli Stati membri dell’Unione Europea che ha incaricato la preparazione del documento alla Commissione Europea. A darne notizia è il Consiglio dei ministri economici e finanziari che si è riunito nella giornata di oggi a Bruxelles.

Il consiglio Ue dalle conclusioni che sono emerse dovrà considerare quelli che saranno gli sviluppi dell’Organizzazione marittima internazionale e l’Organizzazione Internazionale dell’aviazione civile. Gli stessi stati membri ci hanno poi tenuto a sollecitare le stesse organizzazioni ad aumentare quelli che sono gli impegni in questo settore facendo dei progressi a livello di organizzazione tecnologica affinchè possano essere meglio affrontate le questioni delle emissioni del trasporto marittimo a livello europeo. Si pensa inoltre che in questo modo sia possibile creare nuovi flussi finanziari che possano migliorare la situazione del mercato sia della mobilità che dell’ambiente.

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