Geotermia: laboratorio italiano individua anti-neutrini sancendo un punto di svolta in materia

Vi siete mai soffermati a pensare quanto potente sia il cuore della terra?

Un cuore caldo e impetuoso che si rivela nelle eruzioni vulcaniche,  che in passato ha spaccato i continenti,  che ancora oggi provoca terremoti,

un calore misterioso e affascinate che però,  potrebbe bastare ad alimentare il fabbisogno energetico del pianeta in maniera pulita e rinnovabile grazie alla geotermia.

E sembra proprio che dalla “Pancia della Terra” giungano messaggi e leggi fino ad ora sconosciute agli occhi e alla mente degli scienziati,  ma che per la prima volta sono stati finalmente letti dagli esperti dei Laboratori del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare,  che grazie all’esperimento “Borexino”,  sono stati capaci di individuare i cosiddetti “anti-neutrini

Lo studio in questione potrebbe rappresentare un vero e proprio punto di svolta nello studio della terra e delle potenzialità che ci offre,  in quanto l’esperimento è stato capace di osservare per la prima volta delle leggerissime particelle  prodotte in alcuni particolari fenomeni naturali.

Di conseguenza si apre ora una nuova stagione di ricerche che permetterò di captare gli angoli più freddi e  più caldi della terra,  al fine di ottenere delle informazioni estremamente importanti per comprendere il funzionamento della geotermia.

Ovviamente numerosi sono gli studi da compiere ancora,  e sono ancora tanti i test che necessitano prove e raffronti,  ma questo non toglie che il progetto Borexino resta un motivo di vanto e di orgoglio per l’Italia e per la produzione e lo studio della geotermia,  argomento ancora ostico e poco conosciuto dagli scienziati moderni.

Speriamo che questo nuovo studio apporti nuove e interessanti scoperte volte a potenziare conoscenze e tecniche da applicare alla produzione di energie elettrica, garantendo maggiore risparmio energetico e minore utilizzo di petrolio e combustibili.

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