Aziende e traffico: prima causa di inquinamento in Italia

La nota associazione ambientalista Legambiente nei giorni scorsi ha pubblicato il rapporto Mal’Aria industriale 2010, documento volto ad analizzare in maniera accorta e precisa, lo stato di salute dell’aria che respiriamo, rilevando la quantità di sostanze inquinanti presenti nell’aria.

Lo studio, come suggerisce in prima istanza già il nome, si focalizza soprattutto sui danni derivanti dall’immissione selvaggia nell’aria di sostanze dannose da parte, soprattutto, delle aziende che si posizionano tra le cause principali dell’inquinamento complessivo. In particolar modo emerge la responsabilità primaria dell’industria pesante, uno tra i principali motori dell’economia italiana, che emette nell’aria la maggiore quantità di veleni come metalli pesanti e diossine.

Petrolio: ritornano le vendite, ma la quota di 80$ non viene superata

Continua a muoversi e ad assestarsi il mercato petrolifero, come se fosse davvero un terremoto che si potrebbe verificare ancora una volta da un momento all’altro.

Per adesso però la situazione sembra tranquilla, visto che i prezzi tornano sotto la quota di 80 dollari al barile.

Dopo due sedute che si sono concluse al rialzo, i prezzi del petrolio hanno subito una flessione, che ha permesso di far diminuire i valori fin sotto la soglia degli 80 dollari al barile, fissandosi a 79,7 dollari.

Federconsumatori: servono adeguamenti al prezzo della benzina

L’Agip taglia finalmente i prezzi della benzina e le varie associazioni dei consumatori accolgono positivamente questa notizia, evidenziando però, come in realtà ci sia ancora molto da fare prima che la situazione possa essere considerata ottimale.L’Agip ha preso la decisione di far calare il prezzo della benzina di circa 2,5 centesimi, facendolo arrivare a 1,319 euro per ogni litro.

Eni: cala l’utile netto nel 2009

Secondo l’ultimo bilancio dell’Eni, il 2009 ha visto un decremento degli utili per circa il 47,7%, corrispondente a 4,62 miliardi di euro.

Migliora invece il risultato netto degli ultimi tre mesi dello scorso anno: 0,64 miliardi in confronto ai dati del 2008 che parlavano di una perdita di 0,87 miliardi di euro.

Una statistica che si spiega solamente con il continuo cambiamento del prezzo dell’ “oro nero”, che si è avuto alla fine del 2009.

L’Eni tronca la propria collaborazione con l’Iran

Un amaro boccone da ingoiare per il presidente dell’Iran  Mahmoud Ahmadinejad, che vede fortemente compromessi i rapporti tra il suo paese e la nota azienda integrata per l’energia: Eni.
Qualche giorno fa, infatti,  sul quotidiano israeliano “Yediot Ahronot”,  sono apparsi numerosi richiami alla notizia,  che pare aver destabilizzato gli assetti economici del paese, che ha perso uno dei collaboratori più fidi.

L’Unione Europea per lo sviluppo del Bio-DME

volvo-fh16Tre anni di test (2010 – 2012), 14 camion Volvo FH impegnati, 28 milioni di euro, di cui 8 finanziati dall’Unione Europea, più di 7 società coinvolte: sono questi i numeri del progetto europeo, rientrante nel programma quadro FP7-Energy dell’UE, per lo sviluppo e la produzione su vasta scala di Bio – Di-Metil-Etere (DME), coordinato da Volvo Trucks. Il DME è un gas ad oggi utilizzato prevalentemente nelle bombole spray; esso può essere prodotto a partire dal gas naturale e da vari tipi di biomasse, in quest’ultimo caso prende il nome di Bio-DME.

Dopo gli Usa e il Giappone, anche in Europa arriva l’autostrada ad idrogeno

Inaugurata,  dopo una febbricitante attesa, la prima autostrada ad idrogeno in Europa.
La strada lunga 560 km congiunge Oslo, capitale norvegese, alla città di Stavanger. Lungo tutto il percorso autostradale ci sono svariati punti di rifornimento interamente forniti ad idrogeno.La Norvegia si guadagna così, il primato di primo paese europeo a possedere una distribuzione capillare di idrogeno che riesce a coprire un intero percorso autostradale.

Italia agli ultimi posti nella classifica Index 2010

L’Italia delude nuovamente le aspettative di ecologisti e cittadini dal ” cuore verde” posizionandosi al 44° posto nel Climate Change Performance Index 2010, redatto dal team di associazione ambientaliste German Watch operanti in parecchi stati.

Questo cattivo risultato pare essere il frutto di una cattiva gestione delle politiche a favore dell’ambiente adottate dal governo,  e soprattutto dalla poca attenzione in merito all’emissione gas (fonte principale d’inquinamento).