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Bio-Bus, gli autobus londinesi alimentati con biometano

28 Nov 2014
Enza D
Ecologia e rifiuti, Petrolio e Combustibili, Trasporti eco-efficienti

bio-bus

Bio-Bus sono gli autobus di Londra alimentati con biometano ricavato da feci, rifiuti fognai e scarti alimentari.

Ultime news dal mondo della mobilità sostenibile. Dopo avervi parlato di come secondo una ricerca condotta dalla East Anglia University sia davvero possibile ricaricare dispositivi portatili attraverso le feci, oggi vi presentiamo i Bio-Bus, gli autobus londinesi di proprietà della Bath Bus Company alimentati con biometano ricavato dagli scarti alimentari e rifiuti fognari.

I Bio-Bus, già ribattezzati simpaticamente dai viaggiatori locali come “poo-bus”, ovvero i primi mezzi di trasporto pubblico alimentati a feci e scarti alimentari. La prima linea ecologica collega Bristol a Bath. L’autobus scelto, dotato di 40 posti a sedere, ha un’autonomia di circa 300 chilometri per ogni pieno, se così si può definire, e le emissioni di anidride carbonica e di altre sostanze nocive sono ridotte del 30% rispetto ai mezzi classici. L’automezzo, di proprietà della società Bath Bus Company, si concentrerà sul collegamento dei centri abitati limitrofi all’aeroporto di Bristol, costituendo di fatto un servizio navetta. Il carburante biologico è invece realizzato da GENeco di Wessex Water, che si occuperà dello stoccaggio e della trasformazione dei rifiuti in biometano.

I rifiuti biologici e di cucina di ogni singolo viaggiatore, prodotti in un anno e recuperati per realizzare biofuel, sono in grado di alimentare l’autobus per quasi 100 chilometri. Un dato che, moltiplicato per la popolazione locale, rende praticamente la linea di trasporto per sempre autonoma. Nonostante la natura del carburante, infine, la società produttrice assicura che la presenza di questi veicoli su strada non emetterà alcun odore sgradevole in atmosfera. Ogni anno la città di Bristol genera 75 milioni di metri cubi di scarti fisiologici, a cui si aggiungono 35.000 tonnellate di cibo gettato. Una quantità sufficiente per generare 17 milioni di metri cubi di biometano, capace di alimentare 8.300 abitazioni sia sul fronte energetico che sul consumo di gas per riscaldamento e cucina.

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