Polveri sottili: tra legislazione, inquinamento e salute.

Nelle nostre città avvengono anche migliaia di combustioni al giorno, dalle più grandi delle fabbriche, alle più comuni delle caldaie domestiche e delleautomobili, alle più banali delle sigarette. Tutte concorrono a generare polveri sottili ed utilizzando aria già piena di polveri sottili, le varie combustioni assottigliando sempre di più le polveri presenti nell’aria; risultato, le polveri diventano sempre più sottili.Le nostre città diventano sempre più sature di polveri sottili.

La soglia di allarme prevista dalla legge, fissata sui 50 microgrammi al giorno viene molto spesso superata in silenzio, anche se la legge obbliga di informare la popolazione, e non solo sui danni sanitari che stanno subendo soprattutto i bambini e gli anziani e provvedere con misure di emergenza. Una mole di studi scientifici attesta che in queste situazioni di grave inquinamento i danni alla salute si possono contabilizzare, in casi che vanno a gravare sul servizio sanitario.

Dai mezzi di trasporto ai metodi di gestione dei rifiuti, passando per la produzione di energia, tutto sarebbe migliorabile. Le soluzioni non mancano e sono note a tutti: esistono decine di metodi efficienti per produrre energia pulita, mentre la politica dei rifiuti zero si è dimostrata applicabile anche alle grandi metropoli come Los Angeles. Ciò che manca, a detta della classe politica, sono i soldi per metterle i pratica. Ma i soldi non mancano quando si tratta di realizzare progetti inutili o inefficienti. Le poche ore domenicali di blocco del traffico nel centro storico della città, sono solamente un palliativo, se non un insulto al buon senso. Allora cos’è che impedisce di attuare misure tese a tutelare gli interessi di tutti? Cosa ci vieta di agire sulla causa piuttosto che sull’effetto, dunque adottare uno stile di vita più sano piuttosto che produrre medicine sempre più efficaci per curare i nostri mali? La pigrizia di tutti? Oppure anche la malattia sta diventando un business?

L’unica soluzione per liberarci del problema delle polveri sottili, come spiegava eloquentemente Stefano Montanari in una intervista di oltre un anno fa, è smettere di produrle. Ciò vuol dire che dovremmo ripensare al nostro stile di vita, perché le polveri sottili non sono la conseguenza di un fenomeno singolo ed isolabile, ma di processi complessi e intrecciati che stanno alla base della nostra società. Sono la coscienza sporca della società, depositata come fuliggine in ogni suo strato, volatile ed invisibile, ma tangibile nei suoi effetti disastrosi. Un attentato alla salute pubblica che non dovrebbe essere tenuto sotto silenzio, mentre si esauriscono le 35 giornate concesse in un anno ed arriveranno le condanne della Comunità Europea per infrazione delle norme sull’inquinamento e le relative sanzioni.

Nel frattempo conviene limitare la permanenza allo stretto indispensabile, soprattitto a bambini, anziani e quanti hanno problemi cardio respiratori; a tutti gli altri il consiglio di evitare l’attività fisica all’esterno e di ridurre la permanenza all’aria aperta.

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