Informazioni per la realizzazione di un impianto solare (quarta parte)

Come arriva la tubazione dal tetto fino al bollitore, magari in cantina? A seconda della situazione e del tipo di casa, ci possono essere varie possibilità: si nasconde una tubazione già coibentata dentro un tubo pluviale aggiuntivo montato all’esterno della casa. Oppure si fa passare la tubazione per un pozzetto presistente attraverso la casa o attraverso una canna fumaria fuori uso. Oppure se nel contempo deve essere risanato anche l’involucro edilizio, la si può alloggiare nel nuovo isolamento esterno della facciata.

In cantina la tubazione finisce in uno scambiatore di calore che cede il calore all’acqua presente nell’accumulatore solare. Tale accumulatore o boiler ha una capacità due volte superiore al fabbisogno giornaliero di acqua calda sanitaria dell’intera famiglia e solitamente è installato accanto all’impianto di riscaldamento, in quanto se dovesse capitare che l’acqua non fosse sufficientemente calda, può essere riscaldata da una caldaietta istantanea o dall’impianto di riscaldamento centralizzato.

Un impianto solare può essere combinato con qualunque sistema di riscaldamento, ma può anche funzionare in modo indipendente. Solo una consulenza sul posto può chiarire quale sia la soluzione più ecologica ed economica, da adottare nel caso specifico. Il preventivo deve essere completo e non è sempre facile valutare i preventivi. Meglio Insistere affinché contengano effettivamente anche tutte le voci di costo prevedibili e non fidarsi se alle singole voci anziché di un importo in euro si trovano le paroline «a carico del committente». Esse potrebbero celare costi che un esperto installatore di impianti solari potrebbe perlomeno riportare a titolo indicativo: elettricista, conciatetti, eventuali impalcature per la sicurezza degli operai e così via.

Il montaggio è rapidissimo: un impianto compatto è completamente installato in non più di due giornate al massimo.

I Collettori Solari vengono connessi tra loro in serie e parallelo, in modo da riuscire a produrre consistenti quantità di acqua calda, ad una temperatura compresa tra i 50°C e 160 °C. Questi sistemi sono una tecnologia affidabile e competitiva sul mercato e vengono largamente utilizzati per i seguenti scopi:

  • riscaldamento dell’acqua sanitaria ad uso domestico, alberghiero e ospedaliero;
  • riscaldamento dell’acqua delle docce (stabilimenti balneari, campeggi, ecc.);
  • riscaldamento degli ambienti;
  • riscaldamento dell’acqua per processi a bassa temperatura;
  • essiccazione di prodotti agro-alimentari;
  • raffrescamento degli ambienti (anche se è ancora eccessivamente costoso).

Sul mercato esistono diverse tipologie di collettori solari che servono a dare le risposte più appropriate alle diverse esigenze dell’utenza in relazione alle possibili condiizioni di installazione ed esercizio. L’acqua calda prodotta dai collettori solari durante le ore del giorno viene accumulata per poi poter essere utilizzata anche nelle ore notturne. Il collegamento tra collettori solari e serbatoio di accumulo viene detto Circuito Solare. Il circuito solare può essere “aperto” se il fluido termovettore che circola nei collettori è lo stesso del circuito di utilizzo, o “chiuso” se il fluido termovettore che circola nei collettori cede calore al fluido d’utilizzo tramite uno scambiatore (il sistema col glicole impiegato come antigelo). Inoltre la circolazione del fluido termovettore all’interno del circuito solare può essere “naturale” se avviene grazie al processo convettivo del fluido (che scaldandosi sale verso il serbatoio di accumulo), o “forzata” se avviene tramite una pompa che trasferisce il fluidotermovettore dai collettori al serbatoio d’accumulo.

In taluni comuni gli impianti più piccoli non richiedono più un permesso di costruzione, in altri è prevista una procedura di notifica semplificata. Quindi informatevi preventivamente presso l’Ufficio Tecnico del vostro comune o presso un professionista.

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