People mover: la monorotaia eco di Bologna

monorotaia di BolognaLa nuova linea di trasporto bolognese dovrà collegare l’aeroporto con la stazione grazie a 5 km di viadotto. Avrà pannelli fotovoltaici integrati per produrre elettricità (320 kWp) e pareti verdi per rendere più amena la struttura. L’opera dovrebbe essere pronta nel 2013.

Il fatto di avere una sola fermata intermedia, al Lazzaretto, ha fatto un po’ storcere il naso a chi pensava di poterla usare per alleggerire il traffico urbano. Si tratta solo di un servizio per i viaggiatori su lunghe distanze e per gli studenti del nuovo polo universitario del Lazzaretto che potranno usufruire di un biglietto scontato.

Il progetto e’ dello studio di architettura Iosa Ghini che nel suo sito si prende la briga di ripetere parecchie volte quanto il People Mover sia integrato nel paesaggio, quanto gli archi ricordino quelli che portano a San Luca e come il tutto dia un’impressione di leggerezza non impattante. Parole, sinonimi e ripetizioni che non danno cifre sull’impatto ambientale.

Non ho trovato i decibel di rumore prodotti, nonostante sia detto e ridetto che i muri verdi avranno funzione di schermo acustico. Vi ricordo che tali strutture sono previste solo intorno alle stazioni ma non lungo i binari. Se poi il muro verde si riduce ad una facciata coperta da edera rampicante, che d’inverno deve perdere le foglie per far filtrare la luce e risparmiare sull’illuminazione, ne deduco che d’inverno la mitigazione del rumore o la filtrazione dell’aria saranno nulle.

Mi pare che si sia abusato del termine “eco” per questa opera. Magari i materiali usati hanno un ottimo ciclo di vita. Magari la riduzione delle emissioni da traffico compensa il costo ambientale del manufatto. Magari queste cose le hanno pensate e messe nel progetto ma non ritengono utile divulgarle. Se così fosse, ci farebbe piacere pubblicarle e apprezzarle.

Via | Comune di Bologna e DesignBoom

Fonte: Ecowiki.it

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