Rinnovabili e malavita: quale sarà il futuro del settore?

Quando dieci anni fa si sentiva parlare di fonti rinnovabili ed energie pulite, si pensava a tecnologie fondamentalmente lontane dalla massa ed  appannaggio esclusivo di ambientalisti dall’animo romantico.

Dopo dieci anni, invece, ci si accorge che quel piccolo gruppo di persone non era nient’altro che un manipolo di uomini dai principi saldi  che a distanza di tempo sarebbero stai poi effettivamente i precursori di uno stile di vita sostenibile e a basso impatto ambientale.

Ma dopo questi anni cosa è cambiato effettivamente nel mondo delle rinnovabili?

Si potrebbe certamente dire l’espansione, quelli che erano difatti impianti di piccola potenza magari costruiti a mano e istallati con non poche difficoltà oggi sono diventati invece delle tecnologie all’avanguardia, con sistemi di produzione sofisticati e degni dei più grandi ingegneri di fama internazionale.

Sono sempre più numerose, infatti, le famiglie che scelgono di istallare sui propri tetti impianti alimentati ad energia alternativa e i Governi di tutto il mondo sembrano essere oramai decisi ad investire in tale settore.

A tutto questo però si accompagna una serie di “effetti perversi” e di conseguenze non previste che ai nostri occhi possono sembrare quasi paradossali, il mondo delle rinnovabili infatti sembra essere divenuto il fulcro sul quale malavita e associazioni mafiose hanno deciso di mettere le mani per accrescere introiti e guadagni.

Sono  sempre più numerosi i grandi impianti nati sotto l’imperativo della speculazione più che del bene comune, e per noi che invece guardavamo al settore con occhi fiduciosi e speranzosi sembra essere veramente la morte di un’idea che aveva mosso i nostri animi ingenui e inesperti.

Una palese sconfitta?

No, solo la dura realtà che però non deve  però compromettere la fiducia che i cittadini ripongono in queste nuove tecnologie che, fondamentalmente, restano a basso impatto ambientale e vantaggiose da un punto di vista economico.

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