Bene il collaudo del biostabilizzatore a Bari

biostabilizzatoreRealizzato il collaudo dell’impianto per la biostabilizzazione dei rifiuti realizzato dal Consorzio A.T.O. Ba 2 (Ambito territoriale ottimale) in collaborazione con AMIU Spa. Una conferenza stampa tenutasi nella sala della giunta del Comune di Bari ha illustrato alla stampa il funzionamento dello stabilimento costato 14 milioni di euro, interamente finanziati da fondi POR 2000-2006.

L’Onorevole Cinzia Capano, presidente uscente dell’ATO Ba2 ha dichiarato: “il progetto è stato realizzato a tempo di record, infatti, il bando di gara è stato pubblicato a luglio del 2008 e l’impianto ha superato il collaudo tecnico funzionale prima di Natale 2009. appena entrerà a regime, il biostabilizzatore sarà in grado di trattare le 146.000 tonnellate di “talquale” che Bari produce annualmente, riducendo del 30% la quantità rifiuti umidi conferita in discarica. La gestione della parte secca, invece, verrà definita con il piano d’Ambito, per il quale si utilizzeranno i fondi europei 2007-2013”.

Altrettanto entusiasta il presidente dell’AMIU Giuseppe Savino che ha sottolineato come il biostabilizzatore sarà in grado di ridurre, quotidianamente, il volume e la carica batteriologica del 90% circa dei rifiuti prodotti dal capoluogo pugliese.

L’impianto, che entrerà a breve in funzione, è dotato di 24 “biocelle” nelle quali vengono inseriti i rifiuti. All’interno di tali celle viene accelerato il naturale processo di decadimento della spazzatura, che passa da venti anni a soli sedici giorni. La fermentazione della componente organica dei rifiuti produce gas metano, riduce la loro massa, il percolato e permette il recupero dei rifiuti ferrosi.

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