Il governo dà un taglio agli incentivi per l’energia solare ed eolica

<Il Consiglio dei Ministri sta per promulgare un decreto che azzera gli incentivi per l’energia fotovoltaica. 70 parlamentari di tutte le forze politiche hanno tentato di evitarlo chiedendo di non cancellare in un solo colpo gli incentivi all’energia fotovoltaica, poichè il risultato sarebbe quello di mettere in ginocchio uno dei pochi settori che hanno resistito alla crisi. Il decreto che prevede la fine delle agevolazioni sul tavolo del consiglio dei ministri terminerà gli incentivi al raggiungimento degli 8 mila megawatt di energia prodotta tramite pannelli solari.

Il punto è che quel limite è già incredibilmente vicino. Infatti contatore ufficiale del Gse ovvero del gestore dei servizi energetici, segnala che siamo arrivati a 3.529 i megawatt prodotti con il fotovoltaico e incentivati tramite il secondo conto energia. A questi vanno aggiunti altri 163 megawatt del primo piano di incentivi e soprattutto i 3.700 megawatt autorizzati dal cosiddetto decreto Alcoa.

A rischio 1,5 mld di investimenti. Anche se è vero che parte degli impianti del decreto Alcoa sono già ricompresi nel secondo conto energia, il totale dei megawatt da fotovoltaico raggiunti dal sistema Italia dovrebbe aver già superato quota 7 mila. La fine degli incentivi, in poche parole, è dietro l’angolo. Dunque da domani chiunque avvierà un progetto, ma anche chi ha impianti finanziati e in costruzione, deve sapere che opera nell’incertezza, non potendo prevedere se l’impianto in questione rientrerà o meno nel tetto degli 8 mila megawatt.

Questo taglio sta facendo suonare il campanello di allarme di banche e fondi d’investimento. Il fotovoltaico infatti lavora con un’ampia leva finanziaria e molti istituti già si preparano a chiudere i rubinetti. A rischiare lo stop sono molte società quotate attive nella produzione di energia da fonte solare: da Kinexia a Terni Energia, da Sorgenia a Enel Green Power (anche se la quota di solare del gruppo pubblico è residuale), da Acea a GdF-Suez. Solo gli investimenti avviati nel 2011 ammonterebbero a circa 1,5 miliardi di euro. A voler tagliare il fotovoltaico è stato Paolo Romani, ministro per lo Sviluppo Economico che ha attaccato il settore delle energie rinnovabili, ricordando che in due anni gli incentivi hanno pesato sulle bollette per 20 miliardi. In realtà la cifra comprende anche gli onerosissimi costi delle fonti assimilate all’energia rinnovabile, che pesa sulla bolletta per 5 euro al mese, contro gli 1,7 euro del fotovoltaico. Contro l’azzeramento degli incentivi invece si sono schierate le associazioni ambientaliste, che hanno puntato il dito contro la lobby del nucleare, perché il provvedimento del governo dà una forte sforbiciata anche agli aiuti all’energia eolica. Gli incentivi per il vento, infatti, saranno tagliati retroattivamente del 50% per essere poi introdotti sugli impianti con una produzione superiore a 5 MW un sistema di aste al ribasso. Ma la revisione degli incentivi alle energie rinnovabili non sarà l’unica novità in materia energetica.

Fonte MF

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *