Nanotecnologie emergenti o invasione della nanotecnologia?

Le nanoparticelle sono state presentate dall’industria come il meraviglioso ingrediente di nuovi prodotti per l’igiene personale, il confezionamento degli alimenti, le vernici, le procedure mediche, gli articoli farmaceutici, gli pneumatici e i pezzi di automobile, e chissà in quanti altri prodotti si trovano, visto il numero sempre crescente di impieghi che si continuano ad inventare.

Le compagnie cosmetiche aggiungono nanoparticelle di diossido di titano alle creme solari per renderle trasparenti sulla pelle.

Frontiere dell’infinitamente piccolo

La nanotecnologia, la scienza dell’infinitamente piccolo, è un’importante industria emergente. Una proiezione per il 2015 per il mercato annuale di questo comparto stima un volume di affari intorno a un trilione di dollari statunitensi. La nanotecnologia implica la manipolazione o la produzione di nuovi materiali

Le nanotecnologie sono sicure?

Le ” Nanotecnologie ” sono tecniche di manipolazione della materia a livello dell’atomo e delle molecole. Sono utilizzate per la fabbricazione di complementi nutritivi, film per plastiche alimentari, imballaggi, recipienti, oggetti per la cucina antibatterici, ma soprattutto per la trasformazione della carne. Oggi le ritroviamo anche in agricoltura, nelle bevande al cioccolato e anche nei prodotti alimentari destinati all’infanzia.

Allo stato attuale delle conoscenze non esiste alcuno studio che dimostri l’assoluta atossicità di prodotti ottenuti mediante l’impiego delle nanotecnologie.

Nuove interessanti scoperte nel campo della nanotecnologia e della produzione di energia

Il mondo della scienza non smette di mai di evolversi e di giungere a sempre nuovi e interessanti paradigmi , come nel caso di una delle scoperte più recenti in campo di produzione energetica, che avrebbe riscontrato come alcuni nanotubi di carbonio siano stati in grado di produrre onde energetiche sfruttabili nella produzione di energia.

Parliamo di una vera e propria novità in campo scientifico, in quanto gli stessi scienziati statunitensi che lavoravano al progetto, hanno affermato che si tratta di un fenomeno fino ad ora mai riscontrato