Politecnico di Torino, un’università dai consumi ridotti

Politecnico di Torino

Politecnico di Torino, un’università italiana dai consumi quasi zero.

Ultime news dal mondo della sostenibilità ambientale. Dopo avervi parlato della città di Vancouver che ha intenzione di soddisfare il 100% del suo fabbisogno energetico ricorrendo esclusivamente alle fonti rinnovabili entro la scadenza del 2030-2035, oggi vi annunciamo che il Politecnico di Torino, in collaborazione con l’Università di Cambridge e SiTI, stanno mettendo a punto un programma per ridurre il consumo energetico. Ma vediamo la notizia nel dettaglio.

I “Nearly Zero Energy Building” o Edifici a Energia Quasi Zero sono quelle costruzioni che richiedono consumi energetici prossimi allo zero; la Direttiva 2012/27/UE impone agli Stati membri di fissare i requisiti minimi di efficienza energetica degli edifici, in vista dell’obiettivo a “Energia Quasi Zero” previsto per il 2020. Proprio la riduzione dei consumi energetici nei campus universitari è uno degli obiettivi che il Politecnico di Torino si è posto per il raggiungimento del campus sostenibile come previsto dal proprio Piano Strategico; nel corso di un seminario svoltosi il 10 aprile prossimo al Castello del Valentino è stato fatto il punto sulla situazione dell’Ateneo e sullo stato dell’arte della ricerca in questo settore, con la presentazione dei primi risultati di due iniziative parallele del Politecnico: il progetto “Politoward” e l’iniziativa “Sustainable Path”.

Politoward è un progetto del Dipartimento Interateneo di Scienze, progetto e politiche del Territorio – DIST, che si avvale di un partenariato prestigioso con l’Università di Cambridge. Grazie a un’iniziativa della Compagnia di San Paolo per favorire l’internazionalizzazione della ricerca da e verso una delle prime 50 università nei ranking internazionali, infatti, si è costituito un gruppo di lavoro internazionale con Cambridge. Il progetto mira alla raccolta e alla connessione delle ricerche e delle esperienze pratiche in tema di sostenibilità nei campus universitari, analizzando diversi indicatori, quali ad esempio la gestione dei consumi energetici, le politiche di ingaggio degli studenti, professori e tecnici per il risparmio di risorse, l’organizzazione della struttura di coordinamento fra mobility manager, waste manager, responsabili di edilizia e logistica. L’obiettivo è di creare una roadmap per metriche e strategie per fare di una porzione di città importante come un campus universitario uno spazio sempre più “esemplare” nella creazione di luoghi e comunità sostenibili.

Il “Sustainable Path”, che il Politecnico di Torino con la collaborazione di SiTI- Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione intende percorrere, mira invece alla redazione di un report per l’ISCN – International Sustainable Campus Network, la rete che comprende le più importanti università a livello mondiale impegnate sui temi della sostenibilità ambientale, presso la quale il Politecnico mira ad accreditarsi.

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