I-com quantifica i benefici portati dal Fotovoltaico in Italia

L’Italia purtroppo continua a registrare una lenta crescita nel sistema del fotovoltaico che nello scorso anno ha toccato quota 1000 MW installati, cifre ampiamente superate dal Giappone e dalla Germania già nel 2004. Investire nel fotovoltaico, secondo l’indagine svolta e presentata a Roma alcuni giorni fa, significherebbe determinare una razionalizzazione delle spese pari a 29 miliardi di euro,  causando un impatto totale sull’intero sistema economico di una somma che si aggira sui 65 milioni di euro.

A giovarne,  quindi,  anche il  sistema occupazionale così fortemente danneggiato, che potrebbe rinvigorirsi grazie alla richieste di oltre 23.000 unità di lavoro da impiegare nelle fasi iniziali di cantiere e costruzione, e di circa 22.000 nella gestione finale degli impianti.

La ripresa della nostra economia potrebbe dipendere, quindi, anche da un corretto e necessario investimento in questo settore che garantisce un fatturato di circa il 50% del fabbisogno statale,  grazie alla costruzione di una filiera di industriale del fotovoltaico.

Ma l’economia non sarebbe l’unica a godere di benefici e vantaggi,  in quanto i tornaconti ambientali registrerebbero un notevole abbassamento dell’effetto serra grazie all’eliminazione di fossili per 800 mila tonnellate di carbone, 200 mila tonnellate di elaborati petroliferi  e 1,6 miliardi di m3 di gas annuali.

Speriamo allora che il Governo si impegni a colmare il divario,  in materia di nuove tecnologie da fonti rinnovabili,  tra l’Italia e il resto del mondo.

Ipotizzando  infatti una produzione di 3000 MW di pannelli fotovoltaici, si potrebbe ottenere un valore aggiunto di circa 110 miliardi di euro con la richiesta occupazionale di circa 210.000 posti di lavoro, nel decennio compreso tra il 2010 e il 2020.

A guadagnarci, quindi, sarebbe anche lo Stato che vedrebbe una riduzione consistente sulle spese da affrontare.

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