Nucleare? Ci sono ancora i conti del “vecchio nucleare” da pagare

Si è parlato tanto di nucleare in Italia, di referendum, ma non si tiene conto del fatto che il nostro paese conserva nel cassetto ancora i conti da pagare per le vecchie centrali costruite venti anni fa. Deriva tutto dal 2005 dalla necessità di smantellare le vecchie centrali e per smaltire i rifiuti radioattivi che ne derivano e che ancora stanno rovinando l’ecosistema dei vari Caorso, Saluggia, Trino Vercellese, ROtondella, Ispra, Piacenza.

Negli ultimi anni però il Governo italiano ha recuperato però una cifra ingente dalle bollette energetiche che sono state aumentate per quanto riguarda la voce oneri di sistema, dicendo che quei soldi erano destinati alle rinnovabili, soldi che eventualmente potrebbero essere sempre destinati alla natura, attraverso l’estinzione dei vecchi debiti derivanti dallo smaltimento delle vecchie centrali. I comuni quindi hanno denunciato l’accaduto poichè i soldi che altrimenti sarebbero dovuto essere destinati ai comuni sono stati accumulati con l’inganno da uno Stato che invece di credere nelle rinnovabili le vuole abbandonare.

Il sindaco di uno dei paesi interessati, Fabio Callori ha sottolineato a tal proposito : “In virtù della legge finanziaria, nel 2005, tali risorse sono state decurtate del 70% per destinare gli introiti che i cittadini pagano con la bolletta elettrica alla fiscalità generale. Finora l’Anci si è impegnata con tutte le iniziative possibili a livello di emendamenti e di proposte per il recupero delle somme, fino ad arrivare alla proposta al Governo del rilascio di attestati per il riconoscimento dei crediti. Ad oggi, da parte del Governo, non c’è stato nessun riscontro”.

Non solo quindi i paesi non hanno diritto ad un soldo di quanto gli era stato promesso ma sono costretti a provvedere allo smaltimento con i proprio fondi ed inevitabilmente con tempi più lunghi. I comuni avrebbero dovuto ricevere secondo quanto affermato dal Ministro dell’Ambiente Presticgiacomo, aveva affermato che avrebbe corrisposto ben il 30% di quanto dovuto, ma ad oggi non è ancora accaduto nulla. Il governo si è limitato a dire, nella persona del sottosegretario Saglia, che i soldi arriveranno ma senza specificare nulla di concreto. I comuni attendono ancora i loro soldi, soldi dovuti, mentre il Governo pensava solo a spendere altri fondi in un nucleare irrealizzabile pensando soltanto a tagliare i soldi destinati alle rinnovabili che contrariamente all’atomo offrono maggiori sicurezze.

 

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