Arance al posto del silicio per le celle low-cost

Il mercato delle energie rinnovabili è in continua evoluzione, spinto dalle innovazioni tecniche che si susseguono quotidianamente con lo scopo di ridurre i costi delle tecnologie necessarie a produrre energia pulita, rendendo così accessibile a tutti le risorse naturali.

Giusto due giorni fa vi abbiamo parlato della nuova cella fotovoltaica sviluppata nei laboratori IBM, la quale punta ad utilizzare materiali più comuni, e quindi meno costosi, di quelli utilizzati nelle celle tradizionali.

Ora immaginate se si potessero utilizzare materiali ancora più alla portata di tutte le tasche, materiali come le arance! Non è fantascienza, almeno secondo quanto dichiarato dal Deputato della Regione Sicilia del Movimento per le autonomie Francesco Calanducci, il quale ha commentato recenti studi secondo cui proprio il comune agrume, i pigmenti delle bucce per essere precisi, potrebbe affiancare il silicio nella realizzazione di nuovi pannelli fotovoltaici.

Calanducci, commentando un recente studio dell’Università di Tor Vergata che ha ipotizzato l’utilizzo in questo senso dei mirtilli, ha affermato: “Scienza e natura potrebbero così abbracciare la causa della rivitalizzazione del settore agrumicolo siciliano, per il quale il governo regionale e l’Ars hanno appena approvato importanti misure”. Il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’università romana lavora ormai dal dicembre 2006 nel Polo solare organico, nato grazie alla collaborazione con la Regione Lazio, nella ricerca e lo sviluppo delle tecnologie organiche e ibride organiche-inorganiche applicate alla produzione di celle fotovoltaiche. I ricercatori del centro hanno cercato di riprodurre i principi che sono alla base della fotosintesi clorofilliana utilizzando materiali capaci di assorbire luce ed emanare energia elettrica.

Aspettiamoci, dunque, pannelli solari low-cost made in Italy che permetterebbero una riduzione dei costi di ben il 60% senza calcolare una ulteriore forte diminuzione del costo dei macchinari per la produzione dei pannelli stessi.

Il connubio tra produzione energetica e produzione agrumicola, in Sicilia, potrebbe realizzarsi a Catania dove, poco distante da un’area di grande tradizione agrumicola, sta per nascere un grande polo energetico.

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