Auto elettriche: 69 punti di ricarica in Umbria

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Ultime news dal mondo della mobilità sostenibile. In Umbria sono stati installati 69 punti di ricarica per promuovere l’utilizzo di auto elettriche e ibride.

L’attenzione verso lo sviluppo e la promozione di una mobilità che sia eco-sostenibile è sempre più crescente all’interno della nostra penisola. Di recente vi avevamo parlato dell’installazione di 23 colonnine di ricarica in Puglia. Oggi spostiamo l’attenzione verso l’Umbria, dove sono state installate 69 colonnine per la ricarica dei veicoli ibridi ed elettrici, che sia vanno a sommare alle 25 già presenti nella città di Perugia. L’obiettivo delle nuove installazioni è stato raggiunto grazie ad un protocollo d’intesa stipulato da Enel, la Regione Umbria e 13 Comuni presenti sul territorio.

Con questo accordo, infatti, è stato previsto che l’azienda Enel si occupi di sviluppare e di localizzare sistemi di infrastrutture intelligenti per la ricarica dei veicoli ad alimentazione elettrica. La speranza della regione del Centro-Italia è quella di incrementare il mercato relativo alle auto elettriche e ibride che al giorno d’oggi rappresenta una percentuale piuttosto bassa del giro d’affari della nostra penisola (solo l’1,7%).

A presentare il progetto è Fulvio Conti, Amministratore Delegato di Enel, il quale dichiara che l’incremento della flotta di auto elettriche è in grado di produrre dei vantaggi enormi, sia per quanto concerne l’aspetto economico e quindi la riduzione relativa alle spese di trasporto, sia per quanto riguarda l’impatto che queste vetture hanno sull’ambiente. Oltre alla cittadina di Perugia, i Comuni che hanno aderito all’iniziativa sono Spoleto, Gubbio, Assisi, Città di Castello, Narni, Terni, Todi, Orvieto, Foligno, Cascia, Norcia, Castiglione del Lago. In quest’ultima sede inoltre sarà sviluppato un sistema che permetterà la ricarica delle imbarcazioni elettriche che percorrono il lago. Ricordiamo ai nostri lettori che per lo sviluppo di questo importante progetto è previsto l’investimento di circa 300 milioni di euro in quattro anni.

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