Incentivi Risparmio Energetico per elettrodomestici e prodotti tecnologici, funzionamento e modalità di richiesta

Coma oramai noto a tutti, dal 15 Aprile si darà ufficialmente il via ai famosi incentivi stanziati per poter acquistare prodotti quali elettrodomestici, auto e moto che garantiscono un funzionamento a basso consumo energetico, garantendo un minor costo sulle bollette e una mancata emissione di Co2 nell’atmosfera.

Ottenere gli incentivi non sarà affatto difficile, in quanto basterà recarsi dal negoziante, richiedere il prodotto desiderato e controllare se questi rientra nella lista dei prodotti coperti da incentivo.
Da alcune stime condotte sembra che saranno circa 700 mila gli italiani che usufruiranno di tale opportunità.

Per potersi accertare in maniera certa e inconfutabile che il prodotto rientri sistema delle agevolazioni, è possibile consultare la tabella esplicativa che riporta ogni caratteristica necessaria per la copertura del prodotto dall’incentivo statale.

Una misura importante, questa, accolta caldamente sia dai cittadini che dalle associazioni dei consumatori che hanno stimato un grosso risparmio in termini monetari, risparmio che potrà tradursi in un secondo momento in una fonte di  costante risparmio  monetario che oltre ad un guadagno pratico ed economico garantirà, anche, una mancata emissione di Co2 nell’aria fonte costante di inquinamento.

Certamente la misura intrapresa dal governo resta comunque apprezzabile anche se alquanto insufficiente rispetto alle esigenze, difatti si necessiterebbe di un maggiore coraggio e di una maggiore spinta in tema di risparmio energetico da concretizzarsi, soprattutto, in un solido sistema di incentivi volti a promuovere e sostenere l’utilizzo di pannelli fotovoltaici e solari, oltre che a sistemi di isolamento termico.

Certamente aiutare la popolazione a scegliere elettrodomestici a basso consumo è un primo passo, ma ancora troppo insufficiente rispetto al problema, in quanto per le energie alternative i fondi stanziati si aggirano sui 300 milioni di euro, e questo inevitabilmente taglierà fuori coloro i quali non dispongono di un’immediata disponibilità economica da poter investire, avvantaggiando invece, coloro i quali posseggono già discrete somme di danaro da impiegare in progetti di bioedilizia o di riconversione dei sistemi di produzione di energia elettrica tradizionali in quelli alimentati da fonti alternative e rinnovabili.

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