Ridurre i consumi con asfalti più duri

Gli sforzi che si fanno all’interno dei comuni sono complicate da svolgere, sia per le varie opposizioni che si incontrano lungo il cammino sia per la forte ostilità alle novità. Per risolvere il problema dei consumi delle auto c’è una soluzione tanto pratica quanto sconosciuta, ovvero l’utilizzo di asfalti più duri.

Le amministrazioni cittadine tra ZTL e car pooling si trovano spesso a dover affrontare scelte complicate per ridurre i consumi. Di certo ridurre i consumi delle auto dall’asfalto non è una soluzione che verrebbe immediatamente in mente ma è una soluzione che, come è stato dimostrato, ha i suoi effetti benefici in termini di consumi. Questo perchè le irregolarità che interessano l’asfalto stradale determinano una deformazione della massa di carico determinando una pendenza della gomma del pneumatico. In queste condizioni avviene una maggiore dissipazione di energia che a sua volta comporta un maggior consumo di carburante. Utilizzare asfalti più duri determina quindi una riduzione delle deformazioni con conseguente riduzione di dissipazione e di consumi.

A studiare il fenomeno è stato il professor Franz-Josef Ulm ed il dottorando Mehdi Akbarian del MIT, che hanno dimostrato come attraverso questa soluzione si arriverebbe a risparmiare fino al 3% a livello di consumi determinando un risparmio di 15 miliardi e mezzo di dollari. Il risparmio che invece si verifica in termini ambientali, e più strettamente di emissioni di CO2 è di 46.5 milioni di tonnellate.

L’esempio che più facilmente dimostra l’attendibilità del fenomeno, seppur con dinamiche lievemente differenti, è il fenomeno della corsa sulla sabbia che risulta estremamente più faticosa rispetto ad una corsa su un terreno più duro che, deformandosi di meno offre una reazione allo sforzo esercitato dal piede maggiore. Ovviamente si tratta di una soluzione che se adottata in maniera condivisa su ogni tratto stradale potrebbe assumere una valenza mondiale con una riduzione dell’1% dei carburanti che significherebbe risparmi inimmaginabili a livello globale. Il metodo prevede dunque di migliorare il materiale passando da uno strato di cemento/asfalto-cemento ad uno strato realizzato con strutture composite.

A tal proposito gli stessi ideatori hanno affermato a ragione, dopo i loro studi: “Stiamo perdendo carburante inutilmente, perché il disegno della pavimentazione è stato basato esclusivamente sulla riduzione dei costi iniziali più delle prestazioni, quando si dovrebbe anche prendere in considerazione l’impatto ambientale dei marciapiedi sulla base delle variazioni delle condizioni esterne. Ora possiamo comprendere gli impatti ambientali, le prestazioni della pavimentazione e, alla fine, arrivare ad un modello di costi per ottimizzare il disegno della pavimentazione ed ottenere il più basso costo e basso impatto ambientale con la migliore performance strutturale”.

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