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Biogas: una nuova biobatteria alimentata con scarti

07 Apr 2015
Enza D
Ecologia e rifiuti, Petrolio e Combustibili

Biogas

Biogas: una nuova biobatteria che può essere alimentata con scarti di ogni tipo in arrivo dalla Germania.

Ultime news dal mondo della sostenibilità ambientale. Dopo avervi parlato dei semafori intelligenti in grado di rilevare e contenere i livelli di gas serra ideati dal Massachusetts Institute of Technology, oggi vi parliamo di una nuova biobatteria ideata dagli scienziati del Fraunhofer Institute. Ma vediamola in dettaglio.

Gli scienziati del Fraunhofer Institute hanno migliorato l’efficienza di un impianto a biogas, sviluppando un’innovativa biobatteria capace di produrre energia elettrica, calore e prodotti di alta qualità, come gas, olio e carbone vegetale, alimentandosi semplicemente con una molteplicità di materie prime, quali paglia, scarti vegetali, escrementi animali, frammenti di legname, fanghi industriali o residui in fermentazione degli impianti a biogas o della produzione di bioetanolo. Attualmente vi sono in Germania 8.000 impianti a biogas, che forniscono un’energia totale di 3,75 Gw, pari all’incirca a quella che sarebbe prodotta da tre centrali nucleari. Strutture che compensano le alte fluttuazioni dell’energia solare e eolica, utilizzando solo risorse rinnovabili. Bisogna tener conto però anche degli svantaggi di questa tecnologia, che tratta solo una quantità limitata di sostanze organiche ed entra in competizione con la produzione agricola destinata all’alimentazione. La biobatteria è modulare e si fonda su un insieme di tecnologie eco-compatibili. Ad oggi è stata messa in pratica in un impianto pilota che utilizza approssimativamente 30 Kg di biomassa l’ora, con un efficienza del 75%.

Ma vediamo come funziona questa biobatteria che si ricarica con la paglia. Le materie prime passano prima in un ambiente sottovuoto, dove vengono sottoposte a un processo di rotazione continua e sminuzzate. In seguito a un procedimento di surriscaldamento, si ottengono carbone vegetale e gas volatili. Quest’ultimi vengono ulteriormente riscaldati e poi raffreddati. Nel corso del processo si condensano in un liquido, che contiene acqua e olio vegetale. I ricercatori separano quindi l’olio di alta qualità per riutilizzarlo, mentre il gas che ne risulta viene purificato e stoccato. I prodotti ottenuti da questo procedimento sono quindi destinati a vari impieghi. L’olio può essere utilizzato come biocarburante per aerei o navi, oppure, come il gas, avviato agli impianti appositi per la produzione di energia elettrica e termica. L’acqua derivata dal processo di separazione contiene numerosi composti di carbonio, che possono tornare utili all’impianto a biogas per aumentare la produzione di metano. Infine, il carbone vegetale funge da ottimo fertilizzante per il terreno.

biobatteria, biogas, Fraunhofer Institute



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