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Come le acque grigie possono essere riutilizzate

12 Lug 2011
Daniela F
Acqua oro blu, Eco casa ed immobili, Ecologia e rifiuti, Efficienza e risparmio energetico, Fonti Rinnovabili, Riciclo

L’acqua grigia è quella che produciamo dai rubinetti, dai lavandini, dalle docce e dalle lavatrici. Non è l’acqua impiegata negli sciacquoni, non è acqua che è venuta in contatto con le feci nei gabinetti o con il lavaggio dei pannolini. Le acque grigie possono contenere tracce di sporcizia, il cibo, di grasso, di capelli, e di alcuni prodotti per la pulizia domestica.

Secondo l’US Environmental Protection Agency quest’acqua rappresenta il 54,2 % di tutta l’acqua utilizzata all’interno di una casa. Il riutilizzo dell’acqua grigia è un ottimo modo per risparmiare acqua e denaro. I sistemi di recupero delle acque grigie sono in grado di ridurre l’uso dell’acqua di una famiglia dal 10% al 50%, prolungano la vita di un sistema settico, fanno risparmiare tempo sull’irrigazione delle piante, favoriscono l’utilizzo di prodotti più rispettosi dell’ambiente, e fanno consumare meno energia e meno sostanze chimiche rispetto ad altre forme di trattamento delle acque reflue. Anche se le acque grigie possono sembrare “sporche”, sono una fonte sicura e persino benefica di acqua per l’irrigazione di un cortile o di un giardino. Se rilasciate in fiumi o laghi, i nutrienti delle acque grigie diventano inquinanti, ma per le piante, rappresentan un prezioso fertilizzante. A parte gli ovvi benefici per il risparmio idrico (e di denaro sulla bolletta dell’acqua), il riutilizzo di acque grigie mantiene acqua al di fuori della fogna o del sistema settico, riducendo così la probabilità che possa inquinare i corsi d’acqua locali. Il riutilizzo delle acque grigie per l’irrigazione riconnette gli abitanti delle città ed i giardini e cortili, al ciclo naturale dell’acqua.

Il modo più semplice per utilizzare acque grigie è quello modificare le tubazioni per condurle direttamente fuori e utilizzare l’acqua per irrigare piante acquatiche ornamentali o alberi da frutto. Le acque grigiepossono essere utilizzate direttamente sulle verdure finchè non vengano a contatto diretto con le parti commestibili delle piante. In qualsiasi sistema di recupero delle acque grigie, è essenziale non impiegare più nulla di tossico da mandare giù per lo scarico: niente candeggina, nessuna tintura, niente sali da bagno, nessun detersivo, nessuno shampoo con ingredienti impronunciabili e niente prodotti contenenti boro, che è tossico per le piante. È fondamentale riconvertirsi all’utilizzo di sostanze naturali e saponi biodegradabili, i cui ingredienti non danneggiano le piante.

La maggior parte dei detersivi in polvere e qualche detersivo liquido, è realizzata a base di sodio, ma il sodio può impedire il germogliare dei semi e distruggere la struttura dei terreni argillosi. Occorre scegliere saponi liquidi senza sale. Già che ci siamo, facciamo attenzione anche alla nostra salute: i prodotti “naturali” per il corpo spesso contengono sostanze tossiche per gli esseri umani, tra cui i parabeni, il cloruro stearalkonium, il fenossietanolo, il polietilene glicole (PEG) ed i profumi sintetici.

Per il riuso residenziale delle acque grigie residenziali, i disegni semplici si rivelano i migliori. I sistemi semplici non sono in grado di inviare acque grigie in un sistema esistente di irrigazione a goccia, ma si devono modellare sul giardino per permettere all’acqua di infiltrarsi nel terreno. Il sistema più semplice, a basso contenuto tecnologico ed a basso costo è quello che utilizza la gravità quando possibile, invece delle pompe. Spesso è meglo preferire sistemi di irrigazione progettati per evitare l’intasamento, piuttosto che basarsi su filtri e irrigazione a goccia.

I sistemi più complessi sono quelli più adatti per i sistemi di grandi complessi abitativi, per i sistemi commerciali e quelli industriali. Questi sistemi sono in grado di trattare e riutilizzare grandi volumi di acqua, e svolgere un ruolo importante nella conservazione dell’acqua nel denso sviluppo edilizio urbano, nella lavorazione degli alimenti e nelle strutture produttive, nelle scuole, nelle università, e negli edifici pubblici. Poiché i sistemi complessi si basano su pompe e sistemi di filtrazione, sono spesso progettati da un ingegnere, risultano magari costose da installare e possono richiedere una regolare manutenzione.

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