Elezioni Regionali 2010: una possibile arma contro il nucleare?

Le ultime bufere abbattutesi sul mondo della politica hanno oscurato uno dei principali momenti previsti per i prossimi mesi, le elezioni regionali che si terranno a breve su tutto il territorio italiano.

Di notevole importanza affermare che, numerosi sono i dibattiti proposti dai candidati alle poltrone, e forse quello di maggiore rilievo riguarda la negata possibilità ai cittadini, di esprimersi riguardo l’imminente introduzione del nucleare in Italia.

Il Governo nei mesi scorsi, tramite il varo della “legge sviluppo” ha riaperto senza tanti dubbi la strada alle centrali nucleari, nonostante appena 20 anni, prima i cittadini italiani si fossero espressi tramite un referendum dall’esito negativo.

Il governo ha sostenuto le proprie motivazioni affermando che il ritorno al nucleare urge, in quanto il Paese continua a dover pagare il 30% in più di elettricità rispetto all’Europa, e ben il 50% in più rispetto alla Francia.

Di base sembra impensabile che un governo continui ad ignorare opinioni e convinzioni della maggior parte della popolazione che nel 1987 ha dichiaratamente espresso di essere contraria alla reintroduzione del nucleare in territorio italiano.

Sembra quasi che l’unica arma messa a disposizione degli italiani, sia quella di rivolgersi ai nuovi canditati regionali, in quanto secondo una stima di Legambiente, emerge che sono perlomeno 15 i candidati che si sono espressi con un netto “No”, promettendo un’un acerrima e ferma battaglia contro la costruzione delle centrali.

Sembra quasi che nel nostra Paese l’esperienza non ci insegni nulla, dopo la chiusura delle centrali, numerose sono state le scorie abbandonate senza mai essere state smaltite.

Si parla di almeno 700 barre radioattive pari a 1.400 Kg di plutonio lasciate incustodite a Caorso, altre 47 pari a 150 Kg di plutonio a Trino Vercellese mentre a Borgo Sabotino ancora non si sa da dove partire per smaltire la grafite radioattiva.

Uno scenario inquietante, a cui, ogni singolo cittadino dovrebbe opporsi per potersi assicurare un ambiente sano che punti in maniera efficace ed attiva, sull’introduzione di Energie Alternative realmente pulite.

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