Stazione futuro. Qui si rifà l’Italia.

Gli scenari del futuro italiano in mostra da oggi a Torino. Una mostra dal 17 marzo al 20 novembre presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino, nell’ambito di un evento organizzato per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Stazione Futuro è la mostra che racconta l’Italia degli anni a venire.

Un futuro ipertecnologico e pieno di sorprese, eppure vicinissimo a noi e già in gran parte raccontabile.

“Stazione futuro. Qui si rifà l’Italia” è un viaggio che inizia nel presente e conduce verso l’Italia di domani, l’Italia che saremo e che vorremmo, attraverso idee e progetti in divenire che che entreranno nella nostra vita nei prossimi dieci anni. Cuore pulsante della mostra sono proprio le idee, i prototipi, i prodotti e i processi che rappresentano la migliore espressione della creatività e dell’innovazione italiana.

Questo perché, nel chiuso di importanti centri di ricerca universitari e laboratori aziendali, ma anche in molte case e piccoli studi privati c’è già chi sta lavorando a progetti innovativi e rivoluzionari, in grado di cambiare radicalmente una parte significativa delle nostre vite e delle nostre abitudini….

Molto avanzata, inoltre, è la ricerca nel campo delle energie alternative e pulite. Vivremo in case provviste di dispositivi atti a produrre autonomamente l’energia necessaria al riscaldamento e all’illuminazione degli edifici. Guideremo auto elettriche e silenziose, dotate di dispositivi di sicurezza sempre più sofisticati, mentre ci vestiremo di tessuti dotati di sensori che arriveranno a leggere gli stati d’animo. Nel campo della medicina, assisteremo all’introduzione di cure innovative e a bassa invasività, mentre i sistemi di prevenzione verranno perfezionati al punto che malattie oggi frequenti diventeranno rare, anche grazie all’alimentazione.

A presentare le loro scommesse sul futuro sono prestigiosi istituti pubblici (come l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e l’Istituto Sant’Anna di Pisa), centri di ricerca aziendali (Fiat, Enel, Eni, Telecom, Finmeccanica) e singoli inventori. È così possibile entrare in contatto con l’insieme delle idee innovative che ci cambieranno la vita, imparando a conoscerle da vicino e in profondità, e assistendo alle loro possibili interazioni.

Più che a uno spazio museale, Stazione Futuro somiglia a un’officina-laboratorio, all’interno della quale il visitatore può affrontare un percorso dai caratteri inediti. La mostra, infatti, è stata concepita come uno strumento di conoscenza, sperimentazione e condivisione: un percorso interattivo e “partecipato” che richiama i processi collettivi attraverso i quali spesso, ai giorni nostri, si crea innovazione, soprattutto nell’ambito del software e della ricerca scientifica.

Gli spazi della mostra sono organizzati intorno a una serie di elementi architettonici di forma cubica, di dimensioni stabilite sulla base della cosiddetta serie di Fibonacci (cubi dallo spigolo di un metro, due, tre, cinque, otto e tredici metri). Gli oggetti e i prototipi esposti, insieme a filmati tradizionali, infografiche, video in 3D, ologrammi e strumenti per la visualizzazione di realtà aumentate, sono disposti all’interno e all’esterno di queste strutture e formano con esse una sorta di “Città delle idee”, contraddistinta dalla presenza di piazze e suddivisa in diverse isole tematiche, visitabili secondo percorsi fluidi e non prefissati.

Un’esperienza affascinante, attraverso la quale i visitatori possono intravedere uno scorcio realistico dell’Italia che sarà.

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