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L’energia derivante dalle onde dell’Oceano Antartico potrebbe essere la fortuna dell’Australia

21 Ago 2010
Pask
Energia dai moti ondosi

L’energia delle onde potrebbe essere il vero punto di forza, nel campo delle rinnovabili, per la nazione australiana: non solo, perché potrebbe coprire anche più del fabbisogno energetico generale dell’Australia. E’ quanto comunicato dagli oceanografi del centro nazionale di ricerca denominato “Csiro”: in base al loro pensiero la più grande risorsa energetica per la nazione australiana proviene proprio dall’oceano Antartico, o meglio, dalle sue acque.

Mark Hemer e David Griffin, due scienziati australiani, hanno infatti stimato, con un adeguato sfruttamento , l’energia delle onde e delle correnti marine, darebbe la possibilità di soddisfare il fabbisogno energetico del paese per ben 146 gigawatt, ovvero una cifra che corrisponde al triplo della capacità nazionale attualmente instalalta.
Lo studio ha previsto tutto: dalle modalità con cui l’energia dei moti ondosi si sviluppa lungo la costa, fino alla quantità e all’affidabilità della fonte, passando per la ricerca ed individuazione dei punti più adatti per la realizzazione degli impianti.
Il governo australiano ha invece deciso di puntare, per raggiungere l’obiettivo del 20% del fabbisogno energetico totale coperto da rinnovabili, sull’eolico.
Dalla ricerca dei due scienziati, invece, pare che tale risultato possa essere raggiunto sfruttando solamente il 10% dell’energia totale derivante dalle onde dell’Oceano Antartico.

Australia, energia dei moti ondosi, oceano Antartico, rinnovabili



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