Un farmaco che sfrutta l’energia fotovoltaica per combattere i tumori

Il professor Tao Xu e il suo gruppo di ricercatori dell’Università del Texas a El Paso, hanno presentano, poco tempo, un’interessante ricerca su una cella fotovoltaica in miniatura, che avrebbe la capacità di iniettare il farmaco direttamente all’interno dei tessuti che sono affetti dalla malattia.

Uno dei principi più importanti della chemioterapia antitumorale risulta proprio essere la selettività di bersaglio, che ha l’obiettivo di cancellare le cellule neoplastiche, conservando comunque la salute di quelle sane.
In pratica, però, non ci sono dei farmaci chemioterapici che permettono di agire esclusivamente sulla massa tumorale, ecco spiegato il perché degli effetti collaterali che si producono sui tessuti sani.
Questo dispositivo, invece, si prefigge proprio l’obiettivo di rilasciare il farmaco esattamente nel punto in cui è necessario: la mini cella fv, riesce, secondo i primi esperimenti, a raggiungere il tessuto tumorale fino ad una profondità di 10 centimetri, nel momento in cui viene stimolato dalla luce.
Il farmaco viene posto su tutte e due le facce della cella, caricandolo positivamente o negativamente. Nel momento in cui ricevono il fascio di luce, il lato della cella positivo ha l’effetto di respingere le molecole di farmaco che hanno carica positiva.
Sembra, inoltre, che anche la quantità di farmaco che viene rilasciata possa essere regolata, cambiando l’intensità della luce.

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