L’NRC e le nuove raccomandazioni per la sicurezza nucleare

La statunitense Nuclear Regulatory Commission ha emesso nuove raccomandazioni per migliorare la sicurezza dei reattori in territorio statunitense, in risposta al disastro nucleare di Fukushima Daiichi in Giappone, di quattro mesi fa.

Le 96 pagine del rapporto per il miglioramento degli effetti degli incidenti, rafforza la preparazione alle emergenze e migliora i programmi di regolamentazione dell’agenzia, ma è andato oltre quanto suggerito dagli esperti esterni per una riqualificazione della sicurezza nucleare.

Il rapporto,sostiene che bisognerebbe rivalutare e aggiornare i piani per i terremoti e le inondazioni, con un duplice controllo ogni 10 anni. L’impianto di Fukushima è stato colpitoda un terremoto di magnitudo 9 e da imponenti tsunami, eventi che hanno travolto i sistemi di sicurezza dell’impianto stesso.

In una specifica raccomandazione, l’NRC ha detto che le strutture degli Stati Uniti, colpiti da un blackout come quello avvenuto in Giappone, dovrebbero essere in grado di affrontare senza elettricità anche la loro stessa emergenza, per almeno otto ore e deve disporre di procedure per il mantenimento del reattore per 72 ore.

La NRC ha concluso che gli attuali impianti nucleari degli Stati Uniti “possono essere utilizzati in modo sicuro” e che “una sequenza di eventi come l’incidente di Fukushima è improbabile che si verifichi negli Stati Uniti”.

Ma i critici, tra cui la Union of Concerned Scientists, sostengono che la conclusione non colga il punto che gli eventi in Giappone erano considerati improbabili, e che gli Stati Uniti dovrebbero richiedere agli operatori di iniziare a prepararsi per disastri gravi con probabilità di accadimento estremamente basse.

Il rapporto NRC è il primo passo in quella che sarà a lungo termine l’esame del disastro Fukushima.

Il rapporto si basa su informazioni ed analisi ancora incomplete, nel senso che l’NRC e l’industria non sono ancora pronti ad andare avanti con le modifiche normative, ha detto Anthony Pietrangelo, responsabile nucleare del Nuclear Energy Institute, l’associazione di categoria che rappresenta l’industria che costruisce e gestisce reattori nucleari commerciali. “Abbiamo bisogno di molte più informazioni per definire quello che stiamo cercando di risolvere” ha continuato. “Non si può solo reagire a ciò che si vede in televisione. In alcune aree della tecnologia abbiamo bisogno ancora di studio e di analisi per oltre di cinque anni”. Pietrangelo ha commentqato che nel frattempo non c’è nulla nelle raccomandazioni, anche se pienamente adottate dalla commissione, potrebbe far chiudere qualsiasi dei 104 reattori commerciali negli Stati Uniti.

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