Italia seconda in Europa nel fotovoltaico

Una volta tanto il nostro paese si ritrova ai primi posti di una classifica riguardante qualcosa di meritevole e rappresenta un esempio da seguire nell’importantissimo cammino verso un’economia sostenibile. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili è sicuramente un obiettivo di tutti i paesi industrializzati i quali mirano alla riduzione delle emissioni nocive ed alla sostituzione delle vecchie fonti energetiche. In Italia il settore del fotovoltaico è indubbiamente uno dei più promettenti e dei più sviluppati, anche grazie ai numerosi interventi pubblici a sostegno delle iniziative private. Negli ultimi anni il numero degli impianti fotovoltaici presenti nella nostra penisola è triplicato raggiungendo la quota di un gigawatt di potenza installata prodotta dai circa 70 mila impianti in esercizio e certificati in conto energia che garantiscono 1.300 GWh annui.

Il Ministro dello Sviluppo Economico Caludio Scajola ha così commentato la notizia: “Dopo i risultati positivi del settore delle energie rinnovabili registrati nel 2009, questo nuovo traguardo è molto significativo per la nostra strategia energetica e, al tempo stesso, incoraggiante dal punto di vista economico ed industriale. In un anno difficile come quello appena concluso, il settore del solare ha infatti retto bene e, anzi, ha contribuito a sostenere la ripresa”.

La classifica di cui parlavamo inizialmente, infatti, è quella europea relativa alla potenza installata, che vede l’Italia al secondo posto preceduta solo dalla Germania, il che rispecchia il fatturato di circa 2,5 miliardi di euro raggiunto durante lo scorso anno dal migliaio di imprese operanti sul nostro territorio nel comparto dell’energia solare, che impiegano, in modo più o meno diretto, circa 20 mila persone.

Scajola ha, inoltre, sottolineato la volontà del Governo di proseguire nell’impegno a sostegno del settore garantendo aiuti che favoriscano la crescita occupazionale e tecnologica che permettano di raggiungere risultati ancor più soddisfacenti in campo ambientale.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *