Eolico: pale biodegradabili per facilitare lo smaltimento degli impianti

Nonostante il rapido sviluppo su scala mondiale dell’energia eolica, resta irrisolto il problema dello smaltimento degli impianti a fine vita. Una soluzione papabile giunge da un gruppo di ricercatri dell’University of Massachusetts Lowel e della Wichita State University, che ha messo a punto un nuovo sistema capace di rendere eco-compatibili tutti i parchi eolici di futura installazione. Il risultato della ricerca, finanziata dalla National Science Foundation (NSF) con un investimento di circa due milioni di dollari, è parsa molto interessante ed efficiente, in quanto sarebbe in grado di eliminare un grosso ostacolo per le aziende produttrici di impianti eolici.

Le pale eoliche tradizionali sono strutture composte da materiali che contengono grandi quantità di fibre di vetro e di resine epossidiche (a base di petrolio) e quindi di difficile smaltimento. Stando allo studio condotto dagli scienziati americani, è possibile realizzare nuove lame sostituendo i composti attualmente in uso con materiali ecologici e e bio-derivati. In questo modo, gli impianti a fine vita potranno essere riciclati, bruciandoli come combustibile per generare elettricità (non essendo più tossiche come quelli tradizionali) oppure facendoli a pezzi e usate come filler nelle costruzioni.

I nostri sforzi si stanno invece concentrando su resine epossidiche termoindurenti derivati dall’olio vegetale – ha spiegato il professor Christopher Niezrecki, ricercatore nonché membro del Wind Energy Research Group (WERG) – una materia prima non-tossica, sostenibile e facilmente disponibile per ridurre al minimo il consumo di energia e i costi in fase di produzione“.

I vantaggi di questa innovazione tecnologica potranno essere applicati non solo nel settore delle rinnovabili, ma anche nella realizzazione di tutti quei prodotti di uso comune composti da fibre di vetro, come le vasche da bagno, le sedie, le barche, ecc.

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