USA: Eolico in crisi, previsti ingenti tagli

La crisi finanziaria statunitense colpisce anche il settore dell’energie rinnovabili. La Siemens, azienda tedesca leader nella produzione degli impianti eolici in America, sarà costretta a licenziare oltre 600 dipendenti e la causa non è da ricercare solo nel calo generale degli ordini. Purtroppo il taglio di circa un terzo dei 1.650 dipendenti complessivi è da considerarsi una inevitabile conseguenza di quanto sta accedendo negli USA dal punto di vista politico.Il problema reale, infatti, è l’incerto futuro dei finanziamenti statali a questo tipo di aziende, il cosiddetto Wind energy production tax credit.

Stando alle recenti dichiarazioni del candidato repubblicano alla presidenza americana, Mitt Romney, tali incentivi rischiano di essere aboliti mettendo a rischio numerosi posti di lavoro. Lo stabilimineto eolico della Siemens che risulta essere il più minacciato da questa crisi è quello di Fort Madison, che molto presto perderà ben 407 dei suoi 660 dipendenti. Ma se in breve tempo non verrano presi provvedimenti volti ad evitare questi ingenti tagli, gli addetti degli stabilimenti del Kansas, dell’Iowa e della Florida subiranno lo stesso triste destino.

A rendere ancora più complicata la situazione, ha contribuito anche la concorrenza del gas naturale, che continua ad avere prezzi molto bassi e dunque più competitivi. Una problematica che, aggiunta alla probabile assenza dei suddetti crediti fiscali concessi dallo stato, metterebbe in ginocchio l’intero settore americano dell’energia eolica. Infatti, anche altre società, messe alle stretta dalla mancanza di risorse concrete, hanno deciso di mandare a casa gran parte della forza lavoro. Tra queste ricordiamo la Vestas e la Windpower Clipper.

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