Nuova direttiva europea in campo edilizio

L’Unione Europea continua la sua campagna a sostegno dell’ambiente, e anche delle tasche dei cittadini, promuovendo e incentivando l’utilizzo di sistemi che sfruttino le fonti energetiche rinnovabili. Le norme europee in campo ambientale mirano, soprattutto, a regolamentare la costruzione dei nuovi edifici secondo le più recenti tecniche di bioedilizia e, proprio per rendere ecosostenibili gli immobili che verranno eretti in futuro, oltre che ridurre la nostra bolletta energetica, arrivano nuove direttive europee.

Ieri il Parlamento Europeo ha approvato una nuova direttiva sull’efficienza energetica dei nuovi edifici, costruiti dalla fine del 2020, che oltre a stabilire standard di risparmio abbastanza elevati impone l’impiego in modo massiccio di fonti energetiche pulite.

A dare il buon esempio, mettendo in pratica la nuova direttiva con due anni di anticipo, nel 2018, saranno le amministrazioni locali che dovranno applicarla nella costruzione degli edifici pubblici. L’Unione Europea, inoltre, destinerà alcuni fondi del suo bilancio a parziale copertura delle innovazioni energetiche. Alcuni di questi incentivi potranno essere richiesti per effettuare ristrutturazioni di immobili esistenti e renderli “green”, in particolare, per interventi mirati alla sostituzione degli impianti di riscaldamento, idraulici o di climatizzazione con altri ad alta efficienza o per l’installazione di contatori intelligenti.

La nuova normativa, però, è stata criticata dal gruppo degli eurodeputati verdi che avrebbero preferito un intervento maggiore, soprattutto, come dichiarato da Yannick Jadot, a favore delle ristrutturazioni: “l’UE si concentra sulle nuove costruzioni” senza valutare sufficientemente “le esigenze di rinnovamento degli edifici esistenti, che rappresentano il 40% dei consumi di energia e il 36% delle emissioni di gas serra in Europa”.

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