Assosolare allarmata dal nuovo Conto Energia

Durante il nostro viaggio attraverso il mondo, sempre più ampio, delle energie pulite, abbiamo spesso trattato l’importantissimo argomento degli incentivi per la realizzazione di progetti che sfruttino le suddette. Realizzare un investimento nel campo delle fonti rinnovabili non è cosa facile, né tantomeno “cheap”; i costi di materiali e messa in opera di impianti fotovoltaici piuttosto che eolici sono molto elevati. Proprio a causa di ciò. la realizzazione di grosse installazioni, che producano ingenti quantità di energia, è prerogativa di grossi gruppi industriali i quali possono anche permettersi di attendere il medio-lungo periodo necessario affinché il progetto stesso inizi a generare utili, una volta ammortizzato interamente il costo.

Una mano a tutti coloro che in questo periodo stanno cavalcando l’onda della green economy viene dagli enti pubblici (Stato Italiano in primis), i quali, fortunatamente, non smettono di fornire incentivi per agevolare la conversione della nostra economia in un sistema sostenibile.

Qualche giorno fa avevamo parlato della prevista riduzione degli incentivi statali in Conto Energia, rendendo nota la presunta bozza varata dal Governo che, pur prevedendo tale diminuzione, la aveva comunque ridotta rispetto a quanto inizialmente previsto (passando dal 20% al 6%).

Tuttavia, una nota divulgata da Assosolare – l’Associazione Nazionale dell’Industria Solare Fotovoltaica – sottolinea come il taglio minimo riguarderebbe soltanto gli impianti minori, e non quelli di grosse dimensioni: i grandi impianti vedrebbero un taglio delle tariffe del 25%.

Se così dovesse essere, si legge ancora nel comunicato stampa di Assosolare, il taglio “porterebbe il tasso interno di rendimento di un progetto fotovoltaico ad una riduzione di circa il 40% rispetto ai valori del 2010 […] rendendo non più conveniente per i grandi investitori scommettere sul fotovoltaico”.

Lo scenario sarebbe dunque molto negativo, soprattutto in previsione degli obiettivi da raggiungere dall’Italia nei confronti dell’Unione Europea riguardanti l’energia prodotta da fonti rinnovabili.

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