Dall’Europa un miliardo di euro per finanziare il fotovoltaico col Grafene

Ultime news dal mondo dell’energia fotovoltaica. L’Europa ha deciso di investire nella ricerca made in Italy per quanto riguarda il settore fotovoltaico; a quanto pare il grafene può rappresentare un nuovo materiale per la realizzazione dei moduli Fv, sostituendo il silicio e incrementando l’efficienza delle celle del 52%.

Per contribuire alla ricerca e alle innovazioni tecnologiche l’Unione Europea ha stanziato un miliardo di euro per il cosiddetto “Progetto Grafene”, progetto europeo coordinato dal Consiglio Nazionale Ricerche (Cnr) nato con l’intento appunto di portare avanti gli studi e le scoperte su questa nuova tecnologia.

Al “Progetto Grafene” partecipano anche l’Università di Goteborg e l’Università di Chalmers, per un totale di 126 gruppi di ricerca. Stando ai primi risultati ottenuti dal team il Grafene ha delle capacità di conduzione superiori a quelle del rame, oltre ad essere il materiale più sottile al mondo. Grazie alle sue caratteristiche fisiche il Grafene è molto leggero e molto flessibile, tanto da essere molto spesso utilizzato per le applicazioni dell’industria elettronica, quella aeronautica, e da oggi anche all’interno dell’industria che si occupa della realizzazione di pannelli fotovoltaici.

Inoltre, secondo le ultime ricerche, se il grafene viene aggiunto al diossido di tungsteno, presente nelle celle, potrebbe consentire di raggiungere un incremento dell’efficienza dei moduli Fv del 52 %, consentendo quindi allo stesso tempo una riduzione dei costi. I ricercatori giapponesi sono già all’opera per creare un sistema che permetta la sintesi di questo materiale a costi ridotti. Questo processo di sintesi consiste nella unione di ossido di grafite con alcuni batteri.

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