Fotovoltaico: la disinformazione dei quotidiani grava sul settore

Sono molti gli episodi di disinformazione sul settore fotovoltaico e qualche giorno fa sul Corriere della Sera ne abbiamo avuto l’ennesimo esempio. Nell’editoriale pubblicato sul quotidiano sono indicati una serie di dati errati e di affermazioni non concrete che purtroppo vanno a danneggiare il campo del fotovoltaico. Il bello è che a redigere l’editoriale non sono persone inesperte che buttano lì le loro tesi senza fondo, ma bensì due economisti: Francesco Giavazzi e Alberto Alesina.

Veniamo al dunque. Nell’editoriale si parla del fotovoltaico come di una tecnologia ormai vecchia e superata, di una rendita di 11 miliardi di euro all’anno, di un servizio di cui beneficiano soltanto poche famiglie. Tutte affermazioni che denotano una certa base di ignoranza poiché chi conosce un pò più da vicino questo settore sa bene che il costo in bolletta degli incentivi al FV si avvicina ai 6,7 miliardi e soprattutto a beneficiare di questa tecnologia non sono soltanto “poche migliaia di fortunati” ma bensì oltre 480.000 proprietari di impianti fotovoltaici a cui si vanno ad aggiungere i 12 mila lavoratori che sono direttamente impiegati nel settore.

Allo stesso modo è superficiale e infondato affermare che i pannelli solari sono ormai una tecnologia superata e che oggi basta stendere un velo di vernice da tetto per avere una produzione energetica equivalente ad un pannello. E’ vero che si sta studiando un prodotto del genere ma ancora non esiste come soluzione reale sul mercato. Giavazzi e Alesina inoltre insistono sulla questione dello smaltimento dei pannelli alla fine del loro ciclo di vita. Probabilmente i due non tengono conto che i pannelli sono fatti per il 95 % di vetro, silicio e alluminio e quindi il loro smaltimento non è affatto problematico.

Per tirare le somme possiamo dire che l’intervento dei due economisti potrebbe alimentare un pregiudizio di carattere negativo già esistente su questa materia, soprattutto se pensiamo come il Quinto Conto Energia abbia penalizzato il solare italiano in favore di produzioni energetiche convenzionali.

Comments

No comments yet. Why don’t you start the discussion?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *