Alla domanda su quale sia il sistema di riscaldamento più economico, quasi tutti sbagliano a rispondere. La risposta giusta è: i sistemi ad energie rinnovabili.
Lo dimostra un calcolo di Energysystems, eseguito per una casa unifamiliare con una superficie di riferimento energetico di 180 metri quadrati. Tenendo conto di tutte le spese che ogni anno si devono sostenere per il riscaldamento dei locali e dell’acqua sanitaria, i sistemi a energie prevalentemente rinnovabili occupano i posti da uno a sei.
Con un moderno impianto di riscaldamento, si risparmia fino al 20 % di energia annua e addirittura arrivare a risparmiare fino al 100 % di CO2 e si può addirittura arrivare ad economizzare persino sulle imposte.
Se qualcuno si trovasse ad avere bisogno di sostituire l’impianto di riscaldamento, conviene vagliare sempre anche una variante ad energie rinnovabili. Ma non bisogna confrontare l’ammontare dell’investimento, bensì le spese annuali. Ciò che conta, infatti, non è tanto il prezzo indicato nel preventivo, quanto il calcolo preciso dei costi annui. Nel calcolo bisogna tenere conto che l’investimento viene convertito in costo del capitale per gli interessi bancari e in ammortamenti, a prescindere dalla forma impiegata per il finanziamento. E poi bisogna tenere conto delle spese per le forniture di energia e di tutte le altre voci di costo, come, per esempio, la manutenzione dell’impianto di riscaldamento.
Per quanto riguarda i sistemi a energie rinnovabili, non occorre discutere più di tanto con le autorità fiscali sull’ammontare delle detrazioni, qui basta l’aiuto di un esperto contaile e/o fiscalista, i costi sono riconosciuti. Ma conviene comunque informarsi sempre prima su quali siano esattamente le disposizioni applicabili.
Molti Comuni, Province e Regioni, inoltre, erogano sovvenzioni per gli impianti rinnovabili rendendo più abbordabile l’investimento.
Non bisogna spaventarsi di fronte a un investimento cospicuo L’ammontare dell’investimento diventa veramente importante solo se non potete accedere ad un mutuo e se si finisce a sobbarcarsi totalmente le ingenti spese d’acquisto. In tutti gli altri casi, bisogna domandarsi piuttosto: a quali aumenti di prezzo vado incontro per ciascun vettore energetico? Voglio consumare meno energia possibile per mettermi al riparo da eventuali impennate dei prezzi? O semplicemente mi sento più a mio agio in una casa che sfrutta le energie rinnovabili? Verso quale tipo di vettore energetico propendo?
Più risparmio, meno CO2? Di norma, un moderno impianto di riscaldamento consente di ridurre i costi energetici di almeno il 20 per cento. Lo stesso dicasi per le emissioni di CO2.
Ormai i produttori e gli installatori consigliano per il gasolio e il gas solo per caldaie ad alta efficienza energetica con tecnologia a condensazione. Un impianto di riscaldamento tecnicamente obsoleto consuma molto di più e, oltre a danneggiare l’ambiente, può anche rivelarsi un investimento sbagliato se i prezzi dell’energia dovessero salire alle stelle oppure se le norme vigenti in materia dovessero inasprirsi.