A Loch Ness un “mostro” energetico

Scozia, Loch Ness…lago famoso in tutto il mondo per via della leggenda che vuole le sue acque abitate da un terrificante mostro marino, di cui esistono numerosi pseudo-avvistamenti, e che, per questo motivo, attira ogni anno migliaia di turisti da ogni parte del mondo.

Oggi però, a far accendere i riflettori sul nebbioso specchio d’acqua britannico non è Nessie (questo il nome del mostro), bensì un interessante progetto nel campo delle energie rinnovabili. Nei prossimi quattro mesi, infatti, coloro che si troveranno lungo le coste del lago situato nelle splendide Highlands, potranno dirigere i loro sguardi non sul fantomatico serpente acquatico ma su un più concreto anello galleggiante denominato AWS – III.

Si tratta di un impianto, realizzato in scala, per lo sfruttamento dei moti ondosi, che verrà posizionato nelle acque del lago per essere testato dai suoi produttori: la AWS Ocean Energy, società britannica che dal 2004 opera nel campo delle fonti rinnovabili, in particolare in quello relativo alla produzione di energia elettrica dallo sfruttamento dei moti ondosi.

E per testare il suo ultimo nato, AWS Ocean, ha avviato questo progetto che ha come prima tappa la prova nelle acque del lago, per arrivare ad un dispositivo di dimensioni effettive (60 metri di diametro, 2,5 MW ad impianto da inserire in installazioni di 10 MW) da impiegare per la sperimentazione in mare entro il 2012, e, infine, una versione beta dimostrativa, che preceda la commercializzazione, nel 2013.

Durante questa prova, sovvenzionata dal Governo scozzese con ben 2,3 milioni di sterline (quasi 2 milioni e 700 mila euro), non verrà prodotta energia elettrica, ma verranno analizzate le caratteristiche dell’impianto al fine di apportare delle modifiche strutturali al progetto.

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