Il rapporto OSLO

Gli allarmi degli scienziati sono già partiti ed hanno già percorso il globo. Il livello globale del mare salirà più velocemente del previsto in questo secolo, in parte a causa di un’accelerazione del cambiamento climatico nella regione artica e per il disgelo dei ghiacci della Groenlandia, è il succo dell’ultimo rapporto internazionale sullam salute del pianeta, pubblicato Martedì scorso.

L’aumento del livello delle acque dovrebbe aggiungersi alle normali minacce vissute dalle coste del Bangladesh e della Florida, dalle basse isole del Pacifico e dalle città come Venezia, Londra e Shanghai, che si trovano su siti allagabili. Un altro problema sarebbe quello dell’aumento del costo di costruzione di barriere anti tsunami in Giappone.

Già da tempo si registrano temperature record nell’Artico, altro problema che si aggiunge ai fattori di innalzamento del livello del mare nel mondo, fino a 5,2 metri entro il 2100, secondo una relazione del Sea Monitoring che ha sede ad Oslo, e dell’Artic Assessment Programme (AMAP), che è sostenuta dalle otto nazioni del Consiglio Artico. “Gli ultimi sei anni [fino al 2010] sono stati i più caldi periodo mai registrato, Si prevede una crescita media del mare da un minimo di 0,9 metri ad una massimo di 1,6 metri entro il 2100 e la perdita di ghiaccio dai ghiacciai artici, delle calotte di ghiaccio e della la calotta glaciale della Groenlandia darà un contributo sostanziale”. Gli aumenti sono stati proiettati dai livelli del 1990. Il gruppo intergovernativo di esperti delle Nazioni Unite del Climate Change (IPCC) ha detto nel suo ultimo importante studio che nel 2007 i livelli del mare mondo sarebbero probabilmente aumentati dai 15 ai 60 centimetri entro il 2100. Questi numeri non includevano un’eventuale accelerazione del disgelo nelle regioni polari. I ministri degli Esteri delle nazioni del Consiglio Artico – Stati Uniti, Russia, Canada, Svezia, Finlandia, Danimarca, Norvegia e Islanda – si incontreranno in Groenlandia il 12 maggio. “L’aumento della temperatura media annuale dal 1980 è stato due volte più alto sopra l’Artico come è stato sopra il resto del mondo. Le temperature sono mediamente restate sopra le medie. “, dice il rapporto. L’IPCC ha anche detto che la causa principare sembrerebbe essere per il 90 per cento imputabile alle emissioni umane di gas serra, guidati da combustione di combustibili fossili, cui bisogna anche imputare la maggior parte del riscaldamento negli ultimi decenni ed altri importanti fattori che minano la salute del pianeta e dei suoi abitanti.

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