APER promette battaglia sui prezzi minimi degli impianti idroelettrici

APER ha lanciato il grido di aiuto, per quanto riguarda il dispositivo di decisione n.85/2010 con cui il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello che era stato presentato dall’AEEG, autorità per l’energia elettrica e per il gas, in collaborazione appunto con APER, nei confronti di una sentenza del Tar della Lombardia in riferimento ad una questione di revisione dei prezzi minimi garantiti.

In particolar modo, scendendo più nello specifico, l’AEEG chiese con una delibera 109/2008, la revisione dei prezzi minimi unicamente per le strutture mini idroelettriche.

Se poi andiamo a guardare i prezzi fissati per quegli impianti che sfruttano l’energia idroelettrica con potenza nominale media annua che raggiunge 1 MW, allora bisogna differenziare in diverse categorie i vari importi: 136 euro fino a 250mila kWh annui, da 250 a 500mila kwH 104euro al Mwh, e così via fino ad arrivare ad oltre 1milione di kWh fino a 2 milioni, con un prezzo minimo di 78 euro per Mwh.

Un’associazione dei consumatori, denominato casa del consumatore, aveva protestato contro questa delibera, ricorrendo appunto al TAR Lombardia.

Il Consiglio di Stato ha deciso la restituzione di parte dei ricavi derivanti dalla cessione dell’energia, in modo tale che andassero a compensare l’eventuale surplus pagato dai consumatori.

APER però non ci sta e promette battaglia, sostenendo come per gli impianti più piccoli, alla fine del 2010 il bilancio potrebbe essere in rosso.

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