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Eco-impianto in Francia: nuove tecnologie o speculazioni economiche?

21 Gen 2010
Emanuela M
Notizie

A quanto pare,  la cattura e il sequestro di Co2 diventa una realtà sempre  meno lontana per le tecnologie di cui dispone il mondo scientifico contemporaneo.
Negli ultimi mesi,  infatti,  è stata inaugurata in Germania,  una centrale capace di catturare e stoccare grosse di quantità di Co2, e dopo il successo della Germania,  ecco che arriva la volta della Francia.

L’impianto fa capo alla grande compagnia Total,  ed’è stato inaugurato qualche settimana fa a  Lacq di fronte alle più alte cariche del governo francese.

Lo stabilimento,  assolutamente all’avanguardia nel campo tecnologico,  gode di un impianto capace di stoccare fino a 4.500 metri di profondità circa 150.000 tonnellate di Co2.

Pare che i responsabili del settore abbiano dichiarato,  che al momento è un progetto ancora in fase sperimentale,  ma si rivelano speranzosi e assolutamente ottimisti sul fatto che questi possa in futuro,  però,  rivelarsi un investimento importante su cui poggiare le basi per nuove soluzioni su cui innestare un discorso diverso e molto più concreto.

Pare che lo stabilimento,  inoltre,  potrà apportare somme ingenti nelle casse governative  francesi  che dovrebbe incassare circa 600 miliardi di euro entro il 2030.

Gli esponenti del governo lo hanno definito uno strumento ecologico e ambientale capace di portare,  oltre che ad un grosso risparmio in campo energetico, anche  ad ingenti e vantaggiosi guadagni in campo economico.

Pare quasi,  quindi,  che più che un beneficio forte e concreto in merito al sistema ambientale,  questa monumentale opera apporti benefici soprattutto in campo finanziario,  una magra consolazione per tutti coloro che credono nell’impegno dei governi in nuovi investimenti  in campo delle energie rinnovabili.

E se questo impianto potrebbe rivelarsi un buco nell’acqua che potrebbe addirittura portare ad effetti perversi quali l’acidificazione delle acque del sottosuolo?

A noi resta ben poco da fare se non aspettare che le profezie di chi annuncia nuovi scempi ambientali dettati dall’emergere di eco-impianti non controllati,  non finisca mai con l’avverarsi.

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