I denti dei mollusci migliorano l’efficienza delle celle solari

I ricercatori della Facoltà di Ingegneria dell’Università della California hanno scoperto una bizzarra connessione tra le celle solari e i molluschi. Attraverso l’analisi di una particolare specie di lumaca di mare, il Cryptochiton Stelleri, gli studiosi sono giunti ad un’importante conclusione, che porterebbe ad un notevole miglioramento, in termini di efficienza, degli impianti fotovoltaici attualmente in uso. Stando agli studi condotti dai ricercatori americani, pare che il chitone sia dotato di un sistema dentario molto particolare, che gli consente di cibarsi delle alghe che crescono spontaneamente sulle rocce marine situate al largo della costa californiana. La vera particolarità di questo curioso mollusco sta nel continuo e rapidissimo rinnovamento dei denti logorati dal necessario sfregamento con le suddette rocce.

Tale peculiarità ha incuriosito il professor David Kisailus, esperto di ingegneria chimica e ambientale, nonché coordinatore della ricerca, conducendolo ad una strabiliante scoperta. Analizzando, infatti, la struttura del sistema dentario del Cryptochiton Stelleri, è stato possibile conoscere il materiale principale di cui è composto. Il biomateriale in questione è la magnetite, che inoltre è  il vero responsabile di questo rapido rinnovamento dei denti.

Giunti a questo punto, il team di ricercatori ha deciso di seguire l’innovativo modello adottato in natura dal mollusco marino per il processo di crescita dei nano materiali nelle celle solari e nelle batterie al litio, migliorandone così l’efficienza. Ma non è tutto. Attraverso tale sistema, sarà possibile ottenere un altro importante vantagio, di natura economica. I nanocristalli prodotti protranno essere coltivati a temperature molto più basse, riducendo così i costi di produzione.

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