Il Nucleare della Polverini denuncia il verde di Greenpeace

A quanto pare nel mondo della politica e degli interessi, non c’è mai limite al peggio, come dimostra la denuncia che la candidata alla Regione Lazio, Renata Poverini, ha sporto contro la nota associazione ambientalista  Greenpeace.

Certamente c’è da rimanere sgomenti e assolutamente basiti di fronte ad una notizia del genere, eppure, il candidato dopo il pasticcio combinato con le liste elettorali ritorna a far parlare di sè, tanto che blog e portali di notizie impazzano.

Ebbene, la signora Polverini ha denunciato l’associazione perché avrebbe, a suo parere, danneggiato la propria immagine di politico.

A quanto pare l’episodio a cui si riferisce Renata Polverini attiene a qualche giorno fa, e riguarda l’affissione da parte dei volontari dell’associazione, di manifesti ambientalisti sui quali era stata stampata l’immagine della candidata con tanto di slogan “Sicuramente nucleare  a Montalto e Latina, ma dopo le elezioni”.

Sembra impensabile, eppure  tale reazione pare proprio sia dovuta ad un vacillamento delle posizioni della candidata stessa che, pare aver perso la pienezza di contenuti e la forza dell’idea sostenuta.

Ricordiamo che la polemica era sorta già qualche tempo addietro, quando l’ “Ex sindacalista di Ferro” si era pronunciata a gran voce a favore per la reintroduzione delle centrali nucleari, ma escludendo dal raggio degli impianti la Regione Lazio.

Una posizione piuttosto ambigua questa, dato che come si sa, la popolazione continua ad opporsi fermamente alla reintroduzione del nucleare in Italia, e forse proprio tale motivo ha indotto questo piccolo passo indietro fatto dalla Polverini, che porta a pensare ad una furba manovra volta a tranquillizzare la popolazione, conquistando voti da entrambi le posizioni.

L’associazione ambientalista risulta essere abbastanza serena per ora, tanto che il presidente di Greenpeace si concede il gusto anche di qualche piccola battuta, ricordando che lo stesso Ministro Scajola aveva richiamato Renata Polverini affermando che un candidato non deve mai tirarsi indietro rispetto alle proprie posizioni.

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