Risparmio Energetico.. e lo Stato dov’è?

Nell’ultimo periodo parecchi sono i siti, i blog e le fanzine che parlano di risparmio energetico e di consumo critico, ma, nel dettaglio, cosa si intende per risparmio energetico, e quali sono le migliori strategie per metterlo veramente in pratica?

A quanto pare la risposta è molto più facile del previsto e la soluzione estremamente fattibile, risparmio energetico vuol dire, prima di tutto, ridurre i consumi e tagliare sullo sfruttamento superfluo di energia consumando, come vuole la logica, unicamente l’energia necessaria alle nostre attività quotidiane.

Ci siamo ritrovati più volte a parlare di consumo critico e di riduzione degli sprechi, proprio perché crediamo fortemente che un’ oculata gestione dei consumi nelle abitazioni, possa apportare seri cambiamenti nell’emissioni di Co2.

Si potrebbe dire, quindi, che il risparmio energetico è un fine a cui si lega l’utilizzo razionale dell’energia, che in via metaforica potrebbe rappresentarne il mezzo.

Per poter favorire il risparmio energetico i Governi dovrebbero puntare a stabilire leggi e normative chiare, determinando degli standard minimi di efficienza energetica.

Numerosi sono i decreti che interessano l’argomento in questione, ma sembra ancora mancare un quadro legislativo coerente che sappia dare un volto e un contorno ad un concetto che, una volta concretizzato, potrebbe risollevare le sorti del nostro pianeta senza sconvolgere la vita di nessuno.

Si potrebbe dire che tale situazione di indeterminatezza legislativa è stata certamente alimentata dal famoso processo di trasferimento di funzioni e compiti dallo Stato centrale alle Regioni, trasferimento che, nel dettaglio, ha investito anche l’energia.

Sarà compito degli enti locali provvedere ad adeguare i loro programmi alle possibili disposizioni regionali in materia.

Ma lo Stato, in tutto questo marasma di decreti, provvedimenti e normative regionali… dov’è finito?

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