Ancora problemi a Fukushima? (prima parte)

La società che gestisce l’impianto nucleare giapponese, più tristemente noto, ha fatto sapere che altri danni ambientali sarebbero avvenuti poichè dal reattore nucleare giapponese sono fuoriuscite all’incirca 45 tonnellate di acqua radioattiva.

Tutta quest’acqua pesante sarebbe , fuoriuscita dalla centrale elettrica di Fukushima Daiichi nei primi giorni di dicembre ed una parte dell’acqua avrebbe raggiunto il vicino Oceano Pacifico.

La perdita contrasta l’assicurazione che la Tokyo Electric Power Co, o TEPCO, aveva dato quando sosteneva che in gran parte erano stati controllati i danni nello stabilimento costiero nucleare, che si trova circa 200 km a nord est di Tokyo. Solo quest’estate la TEPCO aveva detto che la centrale nucleare di Fukushima Daiichi si era stabilizzata ed i lavoratori erano sulla buona strada per raggiungere un arresto a freddo entro sei mesi. Adesso sembra che si intende arrivare ad una chiusura totale entro la fine dell’anno o al massimo per l’inizio del 2012. L’impianto sarà alla fine racchiuso come precauzione di sicurezza.

L’11 marzo la centrale di Fukushima Daiichi, che aveva già oltre 40 anni, è stata colpita da un massiccio terremoto-tsunami che ha messo fuori il suo sistema di raffreddamento, portando a crolli parziali dei reattori, che hanno rilasciato radioattività nell’atmosfera e richiesto l’evacuazione di migliaia di residenti nelle vicinanze. La catastrofe, che gli esperti hanno definito il più grande rilascio singolo di radioattività in mare, ha minacciato la pesca nella regione e causato l’evacuazione di 80.000 residenti nei pressi della struttura. Funzionari governativi prudenti sostengono che ci vorranno diversi mesi per stabilire se gli 80.000 abitanti evacuati potranno tornare alle loro case.

La TEPCO ha quindi installato un nuovo sistema di raffreddamento circolatorio nel mese di settembre, con filtri per decontaminare e riciclare l’acqua di raffreddamento. Tuttavia, la società riconosce che è molta l’acqua radioattiva che è stata già riversata in mare ma che migliaia di tonnellate rimangono ancora stoccate negli scantinati allagati degli edifici dei reattori dell’impianto. Si stima che la pulizia finale potrebbe richiedere un decennio se non di più. “Ancora non abbiamo un programma per smantellare tutto l’impianto. Questa è la pianificazione che dobbiamo fare adesso,” ha detto qualche mese fa ai giornalisti a Tokyo, Goshi Hosono, il ministro della gestione delle risposte del governo centrale alla crisi.

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