Italia dei Valori chiede il refendum contro il Nucleare

A quanto pare l’Italia sembra essersi divisa in due, da un lato troviamo un Governo sempre più attento a ricercare le giuste strategie di marketing per poter promuovere un nucleare fondamentalmente guardato dai cittadini con sospetto, mentre dall’altro si presenta coerente uno zoccolo duro che all’entrata del nucleare proprio non si vuole abituare.

A supporto del tanto amato-odiato “No”, l’Italia dei Valori che domani 1 Maggio 2010 raccoglierà le firme per poter richiedere un nuovo referendum contro l’attivazione delle centrali atomiche, seppur tutto questo potrà trasformarsi in una vera e propria arma a doppio taglio, in quanto bisogna fare moltissima attenzione a finché si raggiunga il quorum.

Nell’attesa di possibili nuove mosse, si aspetta che la Corte Costituzionale si pronunci sul ricorso contro la legge 99/2009, la famosa legge che ha reintrodotto il nucleare in Italia nonostante 23 anni prima ci fosse stato un chiaro dissenso da  parte dei cittadini, dissenso  che,  naturalmente, avevo posto fine all’era del nucleare in Italia.

Proprio rispetto all’argomento,  numerose sono state le Regioni che hanno deciso di ribellarsi, precisamente 11, le quali hanno sostenuto a gran voce che il provvedimento di delega stilato dal Governo rispetto alla materia in questione, non fosse in piena corrispondenza rispetto al Titolo V della Costituzione che delimita i poteri statali conferendo maggiore potere decisionale alle regioni stesse.

Un dato sembra essere piuttosto certo,  che numerosi sono i cittadini, le istituzioni e i partiti che si oppongono all’entrata del nucleare in Italia, e se i giudici della consulta dovessero decidere di accettare il riscorso,  per alcuni di noi sarebbe certamente una vittoria, ma, se non si pongono le basi per una reale rivoluzione culturale quanto ancora questa fittizia pace potrebbe durare?

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