Fotovoltaico: pannelli solari più “forti” con l’aggiunta di spinaci

La notizia giunge dalla Vanderbilt Univerisity del Tennessee (USA), dove un gruppo di ricercatori ha individuato un nuovo modo per aumentare la produzione di energia solare sfruttando semplicemente le sbalorditive ed inaspettate potenzialità degli spinaci.

La combinazione della proteina fotosintetca estratta dalla pianta con il silicio utilizzato per la costruzione dei pannelli solari consentirebbe di potenziare l’efficienza delle celle solari, incrementando di 2,5 volte la produzione di energia elettrica.

La proteina in questione è nota con il nome di Photosystem 1 (PS1). Questa, coinvolta nel processo di fotosintesi, è in grado di convertire il 100% di luce catturata in energia, anche dopo la sua estrazione dagli spinaci.Su tale importante peculiarità della PS1, scoperta attraverso studi precedentemente condotti, circa 40 anni fa, si basa la ricerca degli scienziati statunitensi guidati da David Cliffel, professore associato di chimica, e Kane Jennings, docente di ingegneria biomolecolare. Per testare la loro intuizione è stato realizzato un dispositivo apposito composto dalla PS1, ricavata dagli spinaci trattati in una soluzione acquosa, e da una superficie di silicio “dopata”, ossia caricata positivamente. La reazione scatenata da questa combinazione ha dato dei risultati stupefacenti: la corrente elettrica prodotta è di circa mille volte più alta rispetto a quella che si raggiunge depositando la proteina su altri tipi di metalli.

Questa importante scoperta porterebbe entri i prossimi tre anni alla produzione di nuovi impianti fotovoltaici realizzati con materiali econimici e di facile reperibilità, al contrario di molti dispositivi microelettronici che richiedono materiali rari e costosi, come il platino e l’indio. Stando alle stime dei ricercatori statunitensi, un pannello fotovoltaio di circa 60 centimetri sarebbe in grado di generare almeno 100 milliampere ad un volt.

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