Il ministero dell’ambiente manterrà il presidio dei mezzi per il disastro costa

“Abbiamo ribadito, nel corso della riunione operativa, che il ministero dell’Ambiente ci ha dato disposizioni per mantenere questo presidio con il maggior numero di mezzi possibili”. A dirlo il responsabile del progetto Castalia, anti-inquinamento marino, del ministero dell’Ambiente, Lorenzo Barone, dal porto dell’Isola del Giglio di fronte cui ieri è naufragata la nave Costa Concordia che ha nei serbatoi circa 2.500 tonnellate di olio  combustibile. Barone aggiunge inoltre che “deve anche esser valutato che ci troviamo all’interno di un’area protetta”.

I quattro mezzi impegnati nelle acque antistanti l’isola del Giglio sono due d’altura e due costiere: la Tirreno e la Tito d’altura, Ievoleco e l’Eco-Giglio costiere. Barone ricorda che tra gli strumenti in caso di inquinamento da olio combustibile, ci sono “le panne di contenimento” che servono, sostanzialmente, “per circoscrivere l’area in caso di sversamento” di cui sono disponibili 900 metri più 300 di alture e altre 800 panne costiere.

Ci son poi anche “le panne per l’assorbimento“. All’interno dell’area delimitata dalle panne di contenimento, afferma l’esperto, “si opera con lo skimmer, una pompa di aspirazione“. Altre 600 panne, sia d’altura che costiere sono pronte e stoccate nei magazzini di Genova e Napoli.

Inoltre altri due mezzi sono pronti a intervenire a Piombino e a Gaeta. Il battello ‘Tirreno’ possiede anche un radar per la visione notturna dell’olio combustibile.

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