Pasqua sostenibile: i consigli per evitare gli sprechi

Pasqua sostenibile

Pasqua sostenibile: i consigli del Movimento difesa del cittadino e Frodi Alimentari per evitare gli sprechi.

Ultime news dal mondo della sostenibilità ambientale. Dopo avervi parlato di una piccola guida per risparmiare sulla bolletta del riscaldamento, oggi vi indichiamo un decalogo stilato dal Movimento difesa del cittadino e dalla testata online Frodi Alimentari per evitare gli sprechi e trascorrere una Pasqua all’insegna della sostenibilità. Ma vediamolo in dettaglio.

  1. Le uova di Pasqua – Dentro il classico cioccolato dell’uovo pasquale ci possono essere diverse tipologie di grassi vegetali: se l’uovo contiene più del 5% di grassi vegetali diversi dal classico burro di cacao, la legge prevede l’obbligo di scrivere l’informazione in etichetta. Controllate sempre la percentuale di burro di cacao e sceglietele uova con meno grassi vegetali.

  2. La vetrina dei dolci – Il Movimento difesa del cittadino invita i consumatori a evitare le uova che si trovano in vetrina: con l’esposizione al sole la cioccolata si deteriora. Chiedete sempre un uovo diverso da quello da esposizione.

  3. Le uova sode – Alcuni tradizionalisti amano le uova sode e a Pasqua le preferiscono a quelle di cioccolata. Queste vanno conservate in frigo e mai utilizzate dopo la scadenza. Per colorarle scegliete sempre coloranti per alimenti naturali,

  4. La colomba – Per le colombe pasquali ci sono precise norme: la composizione deve essere sempre la stessa. La “ricetta obbligatoria” è vuole l’uso di farina di frumento, zucchero, uova di categoria A o tuorlo, burro (almeno 16%); scorze di agrumi canditi (almeno 15%), lievito naturale costituito da pasta acida; sale. Qualsiasi altro prodotto diverso da questo non è una classica colomba di Pasqua.

  5. Laboratori e pasticceria – Nei laboratori spesso si vendono prodotti al dettaglio: la legge permette che questi siano senza etichetta. Ad una condizione però: sul banco di vendita ci deve sempre essere un cartello che elenchi la denominazione di vendita e la lista degli ingredienti utilizzati per i dolci.

  6. L’agnello – Classico del pranzo di Pasqua, l’agnello può essere di diversi tipi, secondo l’età dell’animale. Potete comprare un agnello da latte, che pesa fra i 5 e i 7 chili ed ha una carne molto tenera e magra; oppure l’agnello leggero, che va dai 7 a 10 chili e, infine, uno da taglio può arrivare fino a 10-15 chili.

  7. Chilometro zero – Malgrado le offerte pre pasquali, scegliete carne biologica da comprare direttamente dall’allevatore o in fattoria: solo così sarete certi della provenienza dell’animale e della qualità della carne che consumate. La filiera corta permette non solo di ridurre le emissioni nocive, ma spesso permette un risparmio anche dal punto vista economico.

  8. Prodotti tipici – Sostenere l’economia italiana, significa scegliere le sue eccellenze: prodotti locali che vengono realizzati secondo ricette antiche. Durante gli acquisti, scegliete il più possibile prodotti a marchio Dop e Igp.

  9. La Pasquetta all’aperto. La conservazione dei cibi freschi è spesso sottovalutata durante le feste: questo comporta un notevole spreco di risorse. Dopo il barbecue ripulite tutto e cercate di separare i rifiuti.

  10. Spesa con moderazione. L’organizzazione dipende dal menù, così come gli sprechi di cibo. Già dalla pianificazione del pranzo, valutate quantità di cibo in modo razionale, evitando di fare poi la classica spesa esagerata. i.

Tanti consigli utili per risparmiare risorse e allo stesso tempo tutelare l’ambiente.

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