Allerta Giapponese con riso contaminato

In Giappone la situazione è abbastanza seria, visto che adesso a far compagnia all’acqua, arie e carni, nella lista di cose contaminate dalla centrale nucleare di Fukushima, c’è anche il riso. Non c’è da stupirsi assolutamente visto che è già da tempo che si parlava di livelli di radioattività ben superiori a quelli di Chernobyl nella aree colpite dal sisma e dal conseguente tzunami.

Il Nucleare: la grande menzogna del nuovo millennio

Quando si tratta di Nucleare in Italia, beh, la polemica sembra essere quasi d’obbligo, la questione è calda e ancora troppo attuale per essere discussa pacatamente, basta quindi un piccolo spunto per alzare polveroni e creare ” botta e risposta” sempre più aspri.

L’ultima occasione, come abbiamo visto, si è presentata in seguito alla presentazione della relazione stilata da The European House-Ambrosetti al forum di Cernobbio, durante la scorsa settimana.

Italia e nucleare: gli Stati Uniti rifiutano le scorie nucleari italiane

A dirla così sembra quasi paradossale perché forse è proprio di paradosso che si tratta, una condizione questa che sembra destare una sorta di sottile ilarità, ma per comprendere la questione forse conviene fare un passo indietro! Ebbene si, solo in Italia accadono certe cose, solo in Italia possono avvenire tali esilaranti paradossi, in quanto proprio mentre si sta discutendo su come e quando riattrezzare le nuove centrali nucleari, il Governo cerca di trovare un posto adatto dove smaltire scorie e rifiuti nucleari  prodotti più di 30 anni fa!

Dossier Antinucleare: ma il nucleare quanto ci costa?

Strano ma vero,  a quanto pare l’Italia dovrà sborsare ben 12 miliardi di euro per poter sopperire alle spese di un nucleare che ancora non ha ma che bensì  aveva e che, dopo circa 23 anni, ancora grava sulle tasche di noi contribuenti che dovremo pagare lo stoccaggio delle scorie radioattive prodotte molti anni addietro.

Tale sconcertante aspetto viene messo in luce dal dossier pubblicato dai Verdi e presentato nei giorni scorsi durante un’azione di protesta volta a frenare l’espansione del nucleare.